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Riviera Time ha incontrato Sergio Pallanca, presidente del comitato “Pro Centro Storico” di Ventimiglia e curatore del presepe provenzale che in questi giorni occupa la cripta della chiesa di San Michele a Ventimiglia Alta.

Questo particolare presepe nacque nel diciassettesimo secolo, a seguito della Rivoluzione francese, alla chiusura delle chiese e alle leggi napoleoniche, le quali proibivano l’allestimento dei presepi nei luoghi di culto. Il popolo cominciò così a costruire nelle proprie case i loro presepi, molto poveri ma dettagliati.

Le statuine prendono il nome di “santons”, o “santui” in dialetto, e sono alte circa 25 centimetri, vestite con abiti tipici del 1800 e completi persino di componenti, quali le sottovesti, interamente cuciti a mano.

Ogni personaggio rappresenta a suo modo il popolo, la piccola borghesia, i vari mestieri, ma anche attimi di vita quotidiana come la lettura del giornale o momenti di gioco. Le uniche figure legate alla natività sono Gesù bambino, Maria, Giuseppe, gli angeli ed i Re Magi.

“L’allestimento di questo presepe è iniziato circa 25 anni fa con poche statuine prese in prestito da conoscenti e amici. Con il tempo ci siamo affinati nella ricerca e nell’acquisto, riuscendo a procurarci anche delle statuine molte antiche, con viso, mani e piedi realizzati in piombo o in cera. Adesso i ‘santui’ sono oltre 200 e gli animali un centinaio”, commenta Sergio Pallanca.

Sia il presepe che la chiesa sono visitabili grazie al servizio dei volontari; il presepe, in particolare, è aperto al pubblico dal giovedì alla domenica dalle ore 10:30 alle 12:30 e nel pomeriggio dalle 16:30 alle 18:30.

L’intervista completa a Sergio Pallanca nel video servizio a inizio articolo.

Si ringrazia Alessio Bellini per la collaborazione al servizio.