Lettera aperta a chi vorrà ascoltare

Io credo profondamente nella saggezza della nostra scuola. Ho fiducia negli insegnanti e nelle scelte fatte per il nostro bene. Sogno che questa mia generazione possa cambiare un po’ questo Paese grazie anche al coraggio dei nostri docenti.

Siamo un popolo testardo e curioso; abbiamo la storia giusta per riempire i nostri occhi di bellezza e i nostri cuori di decisione, abbiamo la cultura già impressa nelle mura delle nostre città e il sapere scolpito nelle statue delle piazze.

Saremmo in grado di cambiare le cose… Ma la nostra caratteristica più interessante è anche un innato senso della dimenticanza.

Scordiamo con una facilità disarmante la base stessa della relazione; il rispetto.

Penso sia la conoscenza stessa a portare al rispetto, la mancanza di tale atteggiamento porta poi al “non ascolto”, alla sordità, e poi alla fine di un qualsiasi dialogo. La società si basa sul dialogo, perciò che futuro può esserci in un popolo che non si ascolta e che non dialoga, o peggio che non si rispetta?

Sono molte le cause che portano a ciò e non sono tutte riscontrabili nella scuola, ma essendo io una studentessa posso solo che iniziare a lavorare nel mio ambito.

Per questo motivo porto alla vostra attenzione una riflessione in versi. Ci tengo a precisare che il fine di tale scrittura non è tanto di impressionare per le sonorità o per le capacità retoriche, che effettivamente non sono presenti, ma solo di portare a tutti uno sfogo onesto e genuino di chi si trova nel bisogno di attenzione.

Questo, penso, sia l’ottimo inizio di un dialogo basato sull’ascolto.

 

Orme sulla sabbia e stelle nel cielo

 

Oggi
Lasciamo scivolare
Il silenzio
Sulla mente ansiosa
Di chi ascolta

Si lavora tutti
Nella Fabbrica
Del Sapere 

L’industria
Della conoscenza
Si fa chiamare

Dove nomi e numeri
Sono solo elenchi
puntati

Là dove l’Individuo è
Un’orma sulla sabbia
E le onde ne divorano il passaggio 

Ci hanno insegnato
A sognare
Ma solo nel silenzio 

È giusto
Ormai
È normale 

Guardare in su
Alle stelle
E volerle solo contare 

Non basta più
Il desiderio
Del puro ammirare

Un giorno perderò tutto
E voltata indietro
Conoscerò solo cose
Stampate
Schiacciate
Imparate
a memoria.

 

Anna Mastrantuono – Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini