video
play-rounded-outline
01:45

Resta viva l’ipotesi di un CPR a Diano Castello che nella giornata di ieri, 26 ottobre, ha visto i tecnici del ministero dell’Interno effettuare un sopralluogo nell’ex caserma ‘Camandone’, struttura che era stata annoverata, insieme a Vallecrosia e alle ex Caserme Revelli di Taggia, come possibile sede atta a ospitare i migranti non identificati, in attesa di espulsione.

All’indomani del sopralluogo, questa mattina si è tenuto l’incontro chiesto dal sindaco Romano Damonte al prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo.

Il sopralluogo all’ex ‘Camandone’ e l’incontro con il prefetto

I tecnici del Ministero hanno effettuato un breve sopralluogo, scattando foto e acquisendo documenti, nella struttura chiusa ormai dal lontano 1999. Un’ispezione che rientra nell’ambito delle verifiche disposte dal Governo. Si sono poi diretti anche ad Albenga per ispezionare l’ex Caserma Piave.

Non erano presenti amministratori del dianese e nemmeno il sindaco di Diano Castello, a differenza di quanto avvenuto ad Albenga dove erano presenti il sindaco Riccardo Tomatis e alcuni esponenti della minoranza consiliare. All’indomani del sopralluogo si è tenuto un incontro tra il sindaco di Diano Castello Romano Damonte e il prefetto Valerio Massimo Romeo alla fine del quale il primo cittadino dichiarato che non c’è motivo di preoccuparsi al momento in quanto nulla è ancora stato deciso.

Il mancato sopralluogo a Vallecrosia e Taggia

“Non sono venuti a fare alcun tipo di sopralluogo a Vallecrosia“, ha dichiarato in sindaco Armando Biasi.

“Nessun sopralluogo alle ex Caserme Revelli di Taggia“, sono state le parole del vicesindaco Espedito Longobardi. Ai nostri microfoni il sindaco di Taggia, Mario Conio, aveva chiarito: “È un’ipotesi del tutto irrealizzabile sotto vari profili perché quello delle ex caserme è oggi uno spazio che è completamente dentro alla nostra città, fruibile ai cittadini e soprattutto accoglie una popolazione scolastica estremamente numerosa”.

Il ‘No’ dei sindaci del Golfo Dianese

L’ipotesi del CPR a Diano Castello, emersa dopo la visita del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a Ventimiglia e a Imperia, era stata respinta con forza dai sindaci del Golfo Dianese che ne avevano sottolineato la distanza dall’aeroporto e dai porti, oltre alla vicinanza con le abitazioni. Inoltre, avevano sottolineato che lo stato di abbandono obbligherebbe a spese e tempi di lavoro prolungati. Ai nostri microfoni il sindaco di Diano Castello aveva dichiarato: “Penso che sia un’idea folle, la caserma Camandone è in una zona al centro del Golfo Dianese e nell’area turistica sul territorio. È una zona che ha molte altre ambizioni e il nostro Comune sicuramente non è d’accordo che venga adattata a questo”.

L’ex caserma Camandone è sita nel comune di Diano Castello ma, a pochi metri, dal confine con Diano Marina, i 10 ettari – che racchiudono ben 31 corpi – sono rimasti abbandonati, fatta eccezione per i locali che ospitano i custodi. Ventiquattro anni fa la chiusura.

Il ‘No’ della Confcommercio del Golfo Dianese

“Come già precisato alcuni giorni fa, Confcommercio del Golfo Dianese è decisamente contraria alla creazione di un CPR nel Golfo Dianese, più precisamente presso la ex Caserma Camandone. Il nostro ‘no al CPR’ non è, come qualcuno pensa, una ‘cieca’ difesa del nostro ‘orticello’. Il diniego alla creazione di un CPR nella Camandone da parte degli operatori economici del Golfo, che ho l’onore di rappresentare, si può spiegare con il numero di presenze turistiche italiane e straniere, che l’anno scorso hanno sfiorato, nel Golfo, quota 1.400.000 (un milione e quattrocentomila presenze turistiche). Numeri importanti che vanno decisamente a cozzare con un Centro per Rimpatri, oltretutto in mezzo ad abitazioni e vicinissimo al centro pedonale di Diano Marina.

Come associazione, quindi, in rappresentanza delle imprese commerciali, turistiche, ricettive, ricreative e di servizi del Golfo Dianese, confermiamo il nostro pieno appoggio ai sindaci del Golfo Dianese e agli esponenti delle forze politiche che si sono dichiarati unanimemente contrari al CPR presso la Camandone e ringraziamo il sindaco Romano Damonte, che oggi rappresenta anche il coro unanime degli operatori commerciali del Golfo Dianese”, ha proseguito il presidente della Confcommercio del Golfo Dianese, Paolo Saglietto.

“Non sono stato informato di questo sopralluogo; stiamo programmando un incontro con i miei colleghi sindaci del Golfo e in seguito decideremo quali azioni intraprendere”, ha concluso il sindaco di Diano Marina, Cristiano Za Garibaldi.

A fronte di tutto questo, Diano Castello rimane l’unica ipotesi per un CPR in provincia di Imperia.