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Il rio Barbaira, con le sue acque e i suoi valloni scavati nella roccia, è una delle ricchezze naturali dell’abitato di Rocchetta Nervina

Un tempo l’acqua veniva utilizzata per le campagne – oltre che in varie parti del paese per la vita quotidiana, come nelle concerie – oggi per il turismo, che attira ogni anno moltissimi visitatori alla scoperta delle conche naturali del rio, conosciute come i ‘laghetti’.  

Nel passato tanto si è fatto per unire i versanti delle valli: famosi e affascinanti sono i ponti medievali che collegano le sponde del rio, oggi andremo al “Ponte Cin“, posto più a monte rispetto al centro abitato. 

Appena a ridosso delle case del borgo di Rocchetta Nervina si avvia il sentiero che conduce al “Ponte Cin”, la strada inizia dall’Oratorio e passa accanto alla chiesetta campestre di San Bernardo. Il tracciato, che fa parte del sentiero “Balcone“, conduce, con una splendida passeggiata di cinquanta minuti, tra pietre antiche, casoni, terrazzamenti e macchia mediterranea fino al ponte e più avanti al “Ponte Pau”, e volendo continuare fino a Gouta e ai suoi fantastici boschi

Il “Cin” è un bellissimo ponte a una campata, in pietre squadrate, che sovrasta il canyon, esempio perfetto della maestria ingegneristica degli abitanti. Un tempo serviva come passaggio per far comunicare i due versanti del torrente in modo da poter raggiungere le campagne e gli uliveti, fonte di ricchezza per il luogo.

Sotto il ponte un luccicante lago d’acqua verde smeraldo, che invita a tuffarsi, infatti d’estate questo luogo diventa punto di partenza per una pratica che ha reso Rocchetta famosa: il canyoning. Ogni anno centinaia di turisti arrivano per addentrarsi nelle acque cristalline del Barbaira e ridiscendere il letto del torrente attraverso una natura rigogliosa, fino a raggiungere i laghetti più valle.  

L’acqua rimane ancora oggi, come in passato, uno dei punti di forza del luogo. Una storia simbolica, ricordata anche dal possente “Ponte Cin”.