Tre domande a Francesco Lucchese

Francesco Lucchese è un giovane ristoratore di Arma di Taggia. È sposato ed è padre di due figli. Segni particolari: è tifoso sfegatato del Milan.

Mi puoi raccontare la tua “domenica bestiale”?

La mia “domenica bestiale” inizia relativamente presto. Esco di casa alle 7:30 e, per prima cosa, passo dal ristorante per controllare che tutto sia in ordine. Dopo aver fatto colazione in Piazza Chierotti con gli amici – l’unico vero momento di relax della giornata -, mi aspettano due intensi e duri turni di lavoro. La domenica, Arma di Taggia è letteralmente presa d’assalto da numerosi turisti, prevalentemente provenienti dal Piemonte, dalla Lombardia e dalla vicina Costa Azzurra.

Qual è il piatto preferito da questi turisti?

Senza se e senza ma, i tagliolini ai carciofi locali e gamberi rossi di Sanremo. Si tratta di un piatto semplice e genuino, ma, al tempo stesso, di grande eleganza. Per prepararne una porzione, occorrono 120g di tagliolini all’uovo fatti in casa, un carciofo nostrano, tre pomidoro pachino, tre gamberi rossi di Sanremo e la giusta dose di olio d’oliva esclusivamente di qualità taggiasca. I turisti, e non solo, ne vanno matti e ne sono golosi.

Una curiosità e contemporaneamente una provocazione: cosa faresti assaggiare ai presunti acquirenti cinesi del tuo Milan?

Se guardassi ai piatti che abbiamo in carta, consiglierei loro un bel besugo pescato con palamito al sale. È un pesce ricco di fosforo e, quindi, prezioso alleato della memoria e delle facoltà mnemoniche. Mangiandone in quantità industriale, potrebbero ricordare più facilmente il numero del conto corrente dal quale far partire il bonifico decisivo per il closing. Poi – se mi è concessa una battuta – non dimentichiamo che, in dialetto, besugo significa anche babbeo. Visto l’esito incerto della trattativa, il rischio che noi tifosi milanisti si faccia la figura dei babbei è davvero elevatissimo.

 

Giorgio Giuffra