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La domenica dei festeggiamenti in onore di San Benedetto immerge Taggia in una magia unica all’anno: d’un colpo le vie del borgo perdono tutto ciò che le rende contemporanee e visi e voci che le animano quotidianamente si ammantano di storia.

È la splendida occasione che tutti gli anni permette ai visitatori di viaggiare nel tempo, di curiosare come invisibili passanti in un passato lontano, quello del 1600, a cui gli abitanti danno voce ispirandosi a storie e avvenimenti reali.

Un passato che diviene vivo non solo materialmente nelle rappresentazioni dei vari rioni, ma che a suon di gesti, sguardi e dialetto (ahimè sempre meno utilizzato in scena), si fa moderno e molto simile al vivere di oggi, nei temi e nei modi, insegnandoci che alla fin fine siamo sempre un “remesciare” di visi e volti che parano tra le pietre, quelle insostituibili, del nostro Ponente.

Nel video servizio a inizio articolo le suggestioni catturate nella mattinata.