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Sanremo. Non è solo il nome di una delle città più famose d’Italia. Chi pronuncia Sanremo, in Europa e nel mondo, in simultanea arrivano nella mente anche le parole Festival e la sigla “Perchè Sanremo è Sanremo”. Quest’ultimo piacevole ed iconico tormentone, scritto dal direttore d’orchestra Pippo Caruso, venne lanciato proprio all’inizio del Festival della canzone italiana del 1995 da Pippo Baudo. Sanremo e Festival, parole magiche, nel bene e nel male. Ciclicamente sul Festival, da quando è nato, oltre a successi e pubblicità inimmaginabili si addensano anche nuvole pesanti, critiche, sospetti, invidie, malignità, accuse, indagini, processi, condanne, assoluzioni.

La cronaca che scriviamo, molto sinteticamente, vede anche personaggi noti come il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, Roby Facchinetti leader dei Pooh, la cantante Giusy Ferreri (due dei tre membri della giuria selezionatrice) il giornalista Paolo Giordano, direttore responsabile di “Area Sanremo“, Livio Emanueli, presidente dell’Orchestra sinfonica di Sanremo. Nei giorni scorsi sono scesi pubblicamente in pista, alla ricerca di verità e giustizia, Rai 3, Report, la redazione giornalistica investigativa capitanata da Sigfrido Ranucci. Sono stati accesi riflettori, interessata anche la Procura di Imperia, sulla selezione-bocciatura di 2 cantanti (su oltre 500 candidati) organizzata nel 2014 da “Area Sanremo”, per conto della Rai dal Comune di Sanremo attraverso “Sanremo Promotion“, società partecipata oggi in liquidazione.

Ad accendere già tempo fa miccia e legittimi sospetti sono stati due giovanissimi cantanti che si erano iscritti alla selezione “Nuove proposte”: Aurora Pacchi, toscana di Pisa, oggi voce dei Madaus (gruppo nato tra Volterra e Lajatico) ed un suo collega, il siciliano Michelangelo Giordano.

“Abbiamo partecipato alle selezioni – hanno dichiarato ai giornalisti di Report – tutti i giudici, a cominciare proprio da Facchinetti sono stati entusiasti di noi, abbiamo preso ottimi voti, ma nelle selezioni finali dei 40 ci siamo visti superare da altri giovani che avevano preso una votazione complessiva inferiore alla nostra”. Una volta esclusi Aurora e Michelangelo hanno voluto capire il perchè di quella bocciatura ed hanno fatto richiesta di “accedere ai dati del giudizio finale ed i voti presi” durante i tre giorni delle selezioni, come da regolamento. I voti di Aurora e Michelangelo, effettivamente, sono migliori. Allora perchè non sono andati in finale?

Se lo sono chiesto e se lo chiedono in molti dopo l’iniziativa di Report – Rai3, di Sigfrido Ranucci e del suo team di inviati. Si dice che dopo la richiesta delle votazioni dei due giovani cantanti “bocciati” qualcuno avrebbe inserito nel regolamento una frase molto simile, nella sostanza, a questa: “i voti non sono assolutamente vincolanti alla scelta dei vincitori”. Cosa contraria ad ogni logica.

Report ha chiesto il parere al presidente dell’Orchestra Sinfonica & C: ecco, in sintesi, le risposte. Livio Emanueli, buon conoscitore del regolamento: “Il criterio sempre seguito è stato quello che veniva promosso chi aveva meritato più voti. Punto”. Franco Zanetti, ex discografico, autorevole personaggio, per 4 volte nel passato membro della giuria dei cantanti da promuovere al Festival: “Qualche volta negli anni ho avuto pressioni da personaggi disposti a… in cambio di… Chiaro no. Uno addirittura era disposto a regalarmi un’auto nuova. Aveva sbagliato persona”. Paolo Giordano, forse preso alla sprovvista, è rimasto nel vago, non ha aiutato a chiarire. Alberto Biancheri, eletto sindaco di Sanremo poco prima, l’8 giugno 2014, ha risposto con fermezza: “Sono sorpreso, se la realtà fosse quella che mi dite vado subito in Procura, dalla guardia di finanza, dai carabinieri a denunciare”. Roby Facchinetti (Pooh), al giornalista di Report, ha manifestato tutta la sua incredulità a quanto gli veniva comunicato. L’intera giuria avrebbe sempre detto che sarebbero andati al Festival i 2 più votati. Poi, emulo dell’ex ministro Scajola, ha aggiunto testuale: “Se poi a nostra insaputa qualcuno ha fatto scelte diverse… non so cosa sia successo”. Ferreri ed il terzo giurato Dargen D’Amico non hanno voluto rispondere. Facchinetti, più tardi, ha dato a Report, in sintesi, questa nuova spiegazione: “Ho dato risposte inesatte, scusate. Successivamente, dopo aver formulato i nostri pareri siamo stati costretti a riascoltare i candidati, le loro canzoni…”. Imbarazzante. Anche i monumenti crollano. Se si vuole, se si è ancora in tempo visto che si tratta di Festival, di un business inimmaginabile, di costume, cultura forse una volta tanto si riuscirà a fare chiarezza? O sono solo canzonette?