giuseppe conte

Approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 16 marzo, il decreto “Cura Italia” è stato firmato dal presidente Sergio Mattarella. Il documento è quindi in vigore ed è disponibile sulla Gazzetta Ufficiale.

In generale il decreto autorizza l’erogazione di titoli di Stato per un importo massimo di 25 miliardi per il 2020.

Come già anticipato durante la conferenza stampa del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, tra le principali misure c’è lo spostamento al 20 marzo 2020 di tutti i versamenti nei confronti di pubbliche amministrazioni, compresi i contributi previdenziali e assistenziali e i premi per l’assicurazione obbligatoria. Questi erano in scadenza lo scorso 16 marzo.

Per le imprese e gli autonomi sotto i 2 milioni di ricavi i versamenti sono invece spostati al 31 maggio. Quindi slittano le ritenute, l’Iva, i contributi previdenziali e quelli Inail. Potranno essere pagati in un’unica soluzione o in un massimo di 5 rate mensili.

Stop ai mutui sulla prima casa. Viene estesa di 9 mesi l’estensione della moratoria fino a 18 mesi prevista, anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che autocertifichino in un trimestre successivo al 21 febbraio scorso un calo superiore al 33% del fatturato dell’ultimo trimestre 2019.

Stop anche ai licenziamenti per due mesi vietando ai datori di lavoro di recedere il contratto per “giustificato motivo oggettivo”. Inoltre sono sospese le pratiche di licenziamento avviate dopo il 23 febbraio scorso.

Previsto il credito d’imposta del 60% dell’ammontare del canone di affitto, relativo al mese di marzo, per le botteghe e i negozi.

Presente nel decreto anche un’indennità di 600 euro per il mese di marzo a tutti i lavoratori stagionali che hanno perso il lavoro nel periodo che va dal primo gennaio 2019 a oggi.

Per quanto riguarda la sanità, l’Inail potrà assumere 200 nuovi medici specialisti e 100 infermieri. Previsto un credito d’imposta del 50% per le spese derivanti dalla sanificazione degli ambienti e strumenti di lavoro fino a un massimo di 20 mila euro.

Per tutte le altre misure rimandiamo al testo integrale scaricabile in formato pdf al seguente link: https://bit.ly/3a1gEbg.