Codacons La Sad Sanremo

Continua il ‘caso’ La Sad, band punk rock scelta tra i big del Festival di Sanremo 2024, accusata dal Codacons di aver prodotto brani violenti e sessisti. Pronta la risposta del direttore artistico Amadeus che ha difeso la propria scelta, invitando i membri del Codacons ad ascoltare la canzone prima di esprimersi.

Il botta e risposta

“Sono andato a vedere sul vocabolario la parola pregiudizio. ‘Opinione preconcetta capace di far assumere atteggiamenti ingiusti’. Ecco perché io non amo le persone che hanno un pregiudizio verso qualcuno o qualcosa. Prima si ascolta la canzone, si legge il libro, si guarda il film e poi si esprime un parere o si giudica. Non prima. È sbagliato avere un pregiudizio”, è intervenuto il presentatore in un video su Instagram.

Come in una partita di ping pong, arriva la risposta, in una nota stampa, del presidente Carlo Rienzi: “Così come Amadeus, legittimamente, non ama le persone con pregiudizi, noi non amiamo le persone ipocrite. Con il dizionario della lingua italiana che definisce l’ipocrisia come ‘simulazione di virtù, di devozione religiosa, e in genere di buoni sentimenti, di buone qualità e disposizioni, per guadagnarsi la simpatia o i favori di una o più persone, ingannandole’. Invece di arrampicarsi sugli specchi con giustificazioni oggettivamente ridicole, farebbe bene a scusarsi con le donne italiane per le sue scelte. Invitare a Sanremo il padre di Giulia Cecchettin affinché possa lanciare un messaggio ai giovani sul dramma della violenza e contro artisti come La Sad, Fedez, Emis Killa. Artisti che infarciscono le proprie canzoni con testi vergognosi contro le donne e pericolosi per i più giovani. Siamo sicuri che Amadeus comprenderà la gravità della presenza dei La Sad e tornerà indietro. Se non torna sui suoi passi e non ritira questo gruppo dalla gara, andremo avanti e saremo costretti a presentare esposto all’Agcom e alla Rai”, ha dichiarato.

Le parole de i La Sad

“Molte delle nostre canzoni sono state scritte tre o quattro anni fa, sono il risultato anche di errori che abbiamo superato dopo essercene resi conto, altre sono più attuali e sono il risultato di riflessioni sulla società del momento. Non vorremmo spoilerare troppo la canzone del Festival. Oggi possiamo dire che ne siamo usciti con un senso di rivalsa, dagli errori si impara e si diventa persone migliori. A me piacerebbe che la nostra musica venisse ascoltata come fossero le pagine di un diario segreto, per quello ci sono argomenti difficili da trattare, che noi siamo riusciti a mettere in musica. Questa cosa aiuta un sacco di persone, che ci scrivono dicendoci che si immedesimano perché le hanno vissute anche loro. Ci scrivono che gli stiamo salvando la vita”, ha commentato la band.

Il precedente

Nel 2020, primo anno della direzione di Amadeus, il Festival ha vissuto una situazione simile con Junior Cally. Quest’ultimo prima di presentarsi al festival con il brano ‘No grazie’, aveva pubblicato diversi brani con contenuti sessisti, volgari e violenti, come ‘Streghe’, ‘Si chiama Gioia’ e ‘Magicabula’. In quell’occasione il direttore artistico mise già in chiaro il suo pensiero contro una censura retrograda degli artisti.