video
play-rounded-outline
04:04

Siamo in Valle Oxentina sul confine tra i comuni di Badalucco e Bajardo; qui si è svolto nei weekend tra il 3/4 e il 17/18 luglio la prima edizione della rassegna dei “Prati Dispari”, organizzata da Antonio Caputo di Zerni.

La rassegna nasce dal recupero di questo lembo di terra appartenente alla famiglia di Antonio e con esso la voglia di far ripartire il settore musicale e ridar vita al luogo con una 4 giorni di concerti all’insegna, sì della musica, ma soprattutto della sostenibilità come lui stesso ci racconta: “Possiamo iniziare dal palco, il quale è stato creato con la legna che abbiamo tagliato direttamente dal bosco a seguito dall’alluvione di ottobre. La voglia era quella di creare un festival sostenibile al cento per cento, ci siamo riusciti in parte e speriamo di continuare nei prossimi anni continuando con il lavoro di recupero e di riutilizzo dei materiali in loco”.

Tanti curiosi in questi quattro giorni che hanno stupito positivamente l’organizzazione, sia locali, ma anche molti da fuori regione, così come molti sono stati i musicisti invitati che hanno raggiunto la valle.

“Numericamente è stato positivo – spiega Antonio Caputo – sono arrivate persone da Milano, Torino, Ventimiglia, cosa che mi ha stupito perché per un evento nuovo è difficile che le persone si spostino e questo ci ha fatto molto piacere”.

Il pubblico ha particolarmente apprezzato il lato green che si è voluto implementare: “La sostenibilità per noi è un elemento cardine, abbiamo fatto pochissimi scarti, e abbiamo preso le misure di quanta energia serve per il festival e stiamo già ragionando su pannelli solari o soluzioni idroelettriche per rendere il nostro festival sempre meno impattante sull’ambiente”.