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Verso la fine dell’estate di sedici anni fa, una normale giornata al mare sulla spiaggia dei Tre Ponti a Sanremo con amici e amiche, gli ha cambiato la vita. Un tuffo andato male, e per il 15enne Gianluca Giacchero la sentenza: tetraplegico. Sostenuto dalla famiglia e dagli amici più veri, Gianluca piano piano è riuscito ad accettare la sua condizione cercando anche di farsi portavoce delle necessità di persone costrette a muoversi su una carrozzella, semplici e naturali bisogni che ha ogni essere umano della sua età.

Da qualche settimana il 31enne Gianluca, personaggio ormai ben conosciuto nella Città dei Fiori, ha finalmente pubblicato il suo libro “Il ragazzo con la carrozzina di perla”, con chiaro riferimento al titolo di un libro poi trasformato in film (“La Ragazza con l’Orecchino di Perla”) che lui, da buon intenditore di cinema, ha molto apprezzato.

“L’idea di scrivere un libro sulla mia condizione, che è quella di tante altre persone paralizzate, è venuta ad un mio amico che ha insistito affinchè mettessi su carta emozioni, sentimenti, difficoltà, esigenze e tran-tran quotidiano, anche a scopo terapeutico per arrivare a metabolizzare quello che mi era successo” dice.

“Non è stato facile – ammette – perchè chi mi è vicino ha cercato di accompagnarmi in questo viaggio che inevitabilmente ha fatto riaffiorare ricordi anche molto dolorosi. Pensate che ho iniziato nel 2015 a buttare giù le prime righe di quello che è nato come un diario e che oggi è diventato un libro. Invito tutti quelli come me a provare a scrivere come ho fatto io, per me è stato di grande aiuto per accettare la disabilità”.

Mi sono messo a nudo, senza inutili filtri e a volte con spensieratezza ed ironia, proprio far capire a tutti quella che è la quotidianità di una persona diversamente abile, sperando di poter spingere quelli come me a cambiare le loro prospettive e cercare di migliorarle. Sono due le battaglie che sto portando avanti – spiega Gianluca – la prima è il riconoscimento legale dell’utilizzo della cannabis sia per uso terapeutico che ludico, e il riconoscimento della figura dell’assistente sessuale, un argomento ancora tabù per tanti ma che deve essere affrontato e risolto perché anche noi abbiamo il nostro istinto sessuale che non va soppresso: non è un diritto ma un naturale bisogno fisiologico”.

“Queste ‘battaglie’ le ho portate quest’estate sino a Roma a Palazzo Madama, sede del Senato, dove ho raccontato la mia esperienza. Tre anni fa ho avuto il mio primo rapporto sessuale con una escort e questa mia ‘disobbedienza’ è arrivata alle orecchie de Le Iene‘, mi hanno intervistato sottolineando che in Italia non è regolamentata la figura di ‘tutor sessuale’ per disabili. Se ne è interessato il senatore Gianni Berrino, che ringrazio ancora per quello che ha fatto, organizzando un convegno apposito durante il quale io ho potuto raccontare la mia storia. Questo è forse l’inizio di una nuova consapevolezza da parte delle istituzioni nei nostri riguardi”.

Come sta andando il libro? “Sta andando alla grande – chiude Gianluca Giacchero – mi continuano ad arrivare messaggi di complimenti e tanti mi dicono che sono aiutati da quello che leggono, questa è per me la cosa più importante, il mio obiettivo è proprio quello: poter aiutare persone che ne hanno bisogno. E vi anticipo che ci saranno presto importanti novità, seguitemi e ne vedrete delle belle!”