Riceviamo e pubblichiamo il comunicato a firma del gruppo consiliare Imperia Rinasce.

“Lo Stadio Ciccione nasce a settembre del 1969, dopo la ristrutturazione del ex campo Ilva, e cade in coma farmacologico nel 2023 ad opera dell’amministrazione Scajola. L’abbattimento dei pali, a sostegno dell’impianto luci, costringe i calciatori dell’Imperia Calcio ed i loro sostenitori, unici incolpevoli, a giocare le partite interne ad Andora, nell’anno del centenario societario. La dirigenza della società si genuflette alle scelte dell’amministrazione comunale, di cui è parte attiva, sembrerebbe in cambio di strutture costruite nell’antistadio dedicate al basket ed al padel; argomentazione appresa da un’intervista al Sindaco Scajola. “

E prosegue “Che due impianti, avulsi dal gioco del calcio, debbano fungere da futuro volano economico, per il sostentamento dell’intera struttura, genera più di una perplessità. La consegna dell’opera scadeva il 31 Marzo e l’avanzamento lavori è evidente nelle foto allegate. L’appellarsi alla ricerca della perfezione, come accaduto per il Cavour, è un alibi che fa sorridere e stride, fortemente, con la politica dei fatti. Lasciamo stabilire ai nostri concittadini chi fa uso strumentale delle parole e ci complimentiamo con staff tecnico e giocatori dell’Imperia Calcio che si apprestano a vincere, con largo anticipo, un campionato dominato sul campo. Campo che, purtroppo per Imperia, non è stato e non è il Nino Ciccione.”