Silvia Mameli - Laura Amoretti

I frequentatori del Consiglio Comunale, ad Imperia, lo sospettavano da tempo ed aspettavano il giorno della decisione ufficiale. Giunta ieri, nell’ultima assemblea – sintetizzata da noi con i canonici 200 secondi – che ha visto aprirsi il gruppo misto che accoglierà gli ingressi di Silvia Mameli e Laura Amoretti.

Le due consigliere hanno inviato la Pec al presidente del Consiglio ed, a partire da oggi, saranno libere dai vincoli dei gruppi consiliari. Silvia Mameli, ormai ex di Imperia senza Padroni, ha accusato il capogruppo Luciano Zarbano di “averla resa protagonista di una soap-opera sui media locali” e non condivide l’avvicinamento ad Ivan Bracco. Convintamente di centrodestra, non accetta accordi con il centrosinistra.

Laura Amoretti fa le valigie dal gruppo del Partito Democratico: il partito che, ad inizio marzo, per un certo periodo la aveva sostenuta nella candidatura per la corsa a sindaco. “Sono donna libera e di sinistra che crede nella sinistra democratica e liberale. Sul mio nome venne messo un veto da Roma e io ‘accettai’. Ma ora no”. ‘Accusata’ dai colleghi di aver strizzato l’occhiolino all’amministrazione Scajola, già eletta vicepresidente del Consiglio.
Le due donne, dichiaratamente ai poli opposti, si troveranno una accanto all’altro. Almeno tra gli scranni dell’assemblea. Sono le anomalie dei gruppi misti.

La minoranza così ufficializza la propria spaccatura. Le crepe c’erano, già da qualche settimana, ma i problemi sono parsi irrisolvibili con l’ultimo Consiglio monotematico sulla posizione di Scajola: le dissidenti, pur con pensieri diversi, non avevano apprezzato quello che ritengono un processo politico. La mappa dell’opposizione ora vede un blocco compatto con sette elementi (Imperia Rinasce con i due Dem, oltre a Sardi e Zarbano) e due gruppi (Società Aperta e Gruppo Misto) che potranno prendere direzioni indipendenti. A proposito di formalità, toccherà al presidente decidere dove collocare le sedute del gruppo misto all’interno dell’emiciclo. A due mesi e mezzo dalle elezioni, cambia già il volto della sala consiliare e non solo.