Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa del gruppo consiliare PD di Imperia.
“I CPR – Centri di permanenza per i rimpatri, sulla bocca di tutti in questi giorni, sono strutture crudeli ed inadeguate dove vengono detenute persone senza il rispetto per la dignitĂ , spesso in condizioni di assoluto degrado e di sospensione dei diritti fondamentali e delle garanzie. Un non-luogo, che viola, in particolare, i diritti sanciti dalla Convenzione Europea dei Diritti dellâUomo (CEDU), ma anche dalla nostra Costituzione. Sono strutture dove i detenuti, senza colpa alcuna se non quella di non possedere i documenti giusti per essere considerati esseri umani, a volte si suicidano.
Lâefficacia di rimpatrio di questi centri Ăš inoltre dubbia e, nonostante la legge di bilancio del 2023 abbia previsto un aumento di 5,39 milioni di euro per il loro potenziamento âal fine di assicurare la piĂč efficace esecuzione dei decreti di espulsione dello stranieroâ, ulteriormente incrementati nel 2024, i costi di detenzione e manutenzione non raggiungono il fine voluto ma peggiorano le condizioni di vita dei detenuti.
Lâarticolo 10 del âDecreto Cutroâ, nato a seguito di un terribile naufragio dove morirono quasi cento persone un terzo delle quali bambini, ha stabilito il potenziamento dei CPR e pertanto il governo ne vuole costruire di nuovi, tra cui uno, pare, alla Caserma Camandone.
Succede quindi nella provincia di Imperia che la proposta del nostro consigliere Christian Quesada di impegnare il presidente della Provincia a evidenziare lâinadeguatezza della Caserma Camandone come sede del CPR venga accolta sfavorevolmente dai consiglieri provinciali, inclusi perfino gli amministratori del territorio, con motivazioni poco solide se non quella di aver risposto a delle istruzioni.
Succede inoltre che un presidente della Provincia, in barba a quanto verbalizzato in una riunione col Prefetto in cui questâultimo confermava la Caserma Camandone come sede del CPR, in qualitĂ di consigliere fidato del Ministro, affermi di avergli suggerito altri lidi per suddetta struttura. Tutto sotto controllo quindi.
Succede infine che esponenti di centro destra ed alcuna destra locale si schierino fieramente contro il CPR a difesa della sacralitĂ del turismo e commercio. Lontano dagli occhi lontano dal cuore.
Ora, la vita delle persone Ăš una cosa seria che pare sfuggire ai vari protagonisti di questa faccenda.
Lâessere umano ha da sempre migrato per le ragioni piĂč diverse, ed il fenomeno della migrazione va affrontato seriamente, senza sistematicamente vedere nel migrante lâennesimo capro espiatorio, in una logica esclusivamente punitiva e repressiva. Parliamo di persone che hanno avuto la sfortuna di nascere in luoghi con condizioni di vita estremamente svantaggiose (guerre, carestie, lotte interne, dittature crudeli, rischiosi viaggi della speranza, ecc.), spesso causate da un modello di sviluppo che sicuramente dal colonialismo in poi ha visto grandi ingiustizie, e che, purtroppo a causa di sproporzione nelle risorse ed eventi climatici estremi, peggioreranno.
Noi siamo a favore di soluzioni serie e non battaglie improvvisate; le nostre prioritĂ sono: rinforzare l’unitarietĂ del sistema di accoglienza italiano valorizzando l’esperienza virtuosa dei SAI; supportare attivamente la rete dei comuni in prima linea per garantire percorsi di effettiva inclusione e tutela compatibili con le nostre comunitĂ territoriali; far tornare i CAS a quello per cui erano stati pensati, ossia dei Centri Straordinari di Accoglienza, da attivare solo in caso di bisogno e non la modalitĂ piĂč diffusa; ripristinare i decreti di riparto che il piano nazionale di accoglienza aveva indicato; adottare una strategia per i minori non accompagnati. Serve un piano strutturato per attivare dei veri corridoi umanitari. Serve garantire i diritti”.