Quasi un anno di politica, intrecci all’opposizione, l’entrata nel PD (ormai solo da formalizzare), i rapporti con la maggioranza e temi di attualità, senza tra lasciare gli aspetti personali: insomma, la questione sul Bilancio (che non convince la minoranza) diventa soltanto una scusa  per una chiacchierata a 360 gradi con Ivan Bracco.

La politica mi sta piacendo moltissimo – prima aveva ricoperto cariche sindacali all’interno della Polizia – Quando la gente mi ferma per strada e dice “Forse c’è ancora speranza” è il motivo che mi spinge ogni giorno: non è solo la fiducia personale ma proprio il modo di fare politica. Di metterci la faccia.”

L’entusiasmo e la voglia di fare certo non mancano  al commissario di Polizia che, man mano, è entrato nell’orbita PD, ed ora  legame ufficiale andrà soltanto formalizzato. Ma andiamo con ordine. Negli ultimi giorni si è scatenata una battaglia a colpi di comunicato, dopo la presentazione del sindaco Scajola del consuntivo 2023 di Imperia: “Il bilancio è il fascicolo madre, l’atto principale di ogni amministrazione pubblica che spiega la politica che si sta attuando. Deve passare dal consiglio comunale, sorbirsi tutte le critiche dell’opposizione. Perché questo siamo chiamati a fare, altrimenti saremmo tutti in maggioranza.”  
Spieghi meglio il concetto: “A noi, la documentazione è arrivata soltanto giovedì sera alle 18. A cose fatte. Non si può procedere con la approvazione soltanto del Sindaco e della sola Giunta, pensando che sia tutto in ordine e  poi tappezzare la città di cartelloni e convocare una conferenza stampa, con tutta la amministrazione. Vanno fatti dei passaggi istituzionali. Altrimenti è prepotenza politica ed è intollerabile. E atteggiamenti come questo ce ne sono stati tanti. Non è un comportamento democratico, siamo sempre più vicini ad un sistema totalitario.”

Al momento della telefonata erano trascorse poche ore dalla ricezione dei documenti, va detto per spiegare meglio il punto successivo: quali sono allora i punti del bilancio che contestate? “Non c’è bisogno di un professore in economia per vedere che il bilancio non va di pari passo con il benessere della città. La pista ciclopedonabile, ad esempio, ci sta costando 7/8 milioni in più e non è ancora finita. Senza tirare fuori la scusa del tubo  (quello per le nuove condotte dell’acquedotto del Roja, ndr): se ci fosse stata una vera programmazione, sarebbe già tutto finito.”

“Non abbiamo avuto tempo per approfondire ogni singola voce che discuteremo nel consiglio comunale: ad esempio, quali percentuali hanno calcolato sui recuperi? Il principale dubbio rimane sulle riserve della ciclabile – spiega Bracco –, a luglio erano 17 milioni e ora potrebbe arrivare a 20. Se anche una piccola parte di questi cubasse sul bilancio, ecco che il rendiconto non sarebbe più in ordine come dice lui.
Sulle grandi opere poi abbiamo il ‘Ciccione’: Gaggero aveva detto che sarebbe finito per aprile e invece a Pasqua (31 marzo) è ancora una distesa di ghiaia. Così come i campetti sul lungomare, non ancora aperti.”

Bracco chiude il tema così: “Sono aumentate le tariffe dei parcheggi, le tassazioni sono ai massimali così come è stata incrementata la tassa di soggiorno. Insomma, se per portare il bilancio in positivo aumento la pressione fiscale sui cittadini… fossi nel sindaco, è una medaglia che non mi prenderei.”

Tornando all’aspetto personale. La maggioranza dice spesso che lei sia ‘ossessionato’ da Scajola e che la sua sia una politica del disfattissimo più che di costruzione. E’ realmente un chiodo fisso? “Io non ce l’ho con la persona. Contesto Claudio Scajola, e la sua maggioranza, come amministratori: propongono uno sviluppo che non esiste. Se in 40 anni, il territorio è passato dall’ occupare le prime posizioni in classifica alle ultime, su tante voci, lui è tra i responsabili. Continuano ad addossare tutte le colpe alla sinistra, al Partito Democratico o a Carlo Capaci ma chi ha governato trasversalmente in tutto questo tempo è Scajola. E nessuno ha mai voluto fermare questo sistema, oggi poi gli amministratori non propongono più idee. Nelle frazioni, ad esempio, li vedono una volta all’anno magari per la festa patronale: si è mantenuto un equilibrio precario, qualche rattoppo stradale ma non si è andato avanti.”

Argomento evidentemente caro al leader di Imperia Rinasce che aveva inserito le frazioni in cima al suo programma elettorale: “Davanti alla statua dei Caduti a Borgo d’Oneglia hanno colato un po’ di asfalto, dopo mesi, per chiudere i buchi ma il risultato è una strada maculata dai rappezzi. Certo è che spendere 50.000 € per un parcheggio in una frazione, visto solo da pochi abitanti e qualche turista, diventa difficile da pubblicizzare coi manifesti. Comunque abbiamo studiato dei piani che porteremo avanti tra primavera ed estate e, tra poco, li presenteremo.”

I membri di Imperia Rinasce stanno confluendo nel Partito Democratico ma i due gruppi non sembrano simbiotici, quasi rimanessero due elementi distinti: “Non siamo ancora nel gruppo consiliare e l’unificazione, anche negli intenti, avverrà non appena entreremo. Siamo una forza che era estranea alla politica e quindi accade come un trapianto d’organo che subito può avere un problema di rigetto. Il Partito Democratico, per statuto -che si basa sui principi democratici-, raduna anime differenti: da quella liberale alla democristiana, dalla sinistra a quella più centrista. Gli aspetti logali però a me non interessano: noi dobbiamo parlare di temi e su questi creare affiatamento. ”

I temi, insomma, prima che le correnti politiche come richiesto anche dal Segretario Nazionale Elena Schlien: “Dobbiamo riprenderci gli spazi dimenticati da anni. Stare in mezzo alla gente e, nel caso, prendersi anche dei ‘vaffan….’ Ma la gente deve sapere da che parte stai.”

A proposito di temi. Nelle ultime settimane è esploso il caso Auricchia, per una frase incresciosa sui social, che ha portato centinaia di persone in piazza e commenti da tutto il mondo politico mentre il caso di Villa Galeazza (dove ci sono dei video piuttosto crudi) è passato maggiormente in sordina, senza agitazioni. Non è necessario trasformare sempre tutto in una crociata ma il silenzio talvolta può essere associato alla indifferenza o all’omertà. Imperia Rinasce – insieme a Lucio Sardi – han fatto sapere la propria posizione chiedendo le dimissioni del Preisdente ISAH, come mai invece il resto della politica e dell’opinione pubblica è rimasta cauta, praticamente silente?
Il caso Auricchia è esploso tra gli studenti – indignati per le frasi scritte – e il tam tam tra loro, ha permesso di fare la manifestazione. Invece penso che sul caso dell’istituto gestito da ISAH sia accaduto il contrario: il cittadino purtroppo sta perdendo interesse su quanto avviene in città e non è sempre informato, in particolare quando non c’è passaparola. Bisogna tornare a dialogare su determinati temi, a partire dalla scuola. Ad esempio, non so quanti istituti superiori abbiano fatto discussioni interne, che non devono essere necessariamente accusatorie, su questo fatto. Penso che ciò che manca maggiormente sia il coinvolgimento.”

Ed entrando nel caso specifico. Le immagini raccontano probabilmente soltanto una parte della vicenda tra il grande dolore delle famiglie e lo sforzo quotidiano degli operatori che lavorano in condizioni non adeguate con turni estenuanti. Che idea vi siete fatti? “La premessa è che la politica influisce nella vita di tutti i giorni, con le sue scelte. Soprattutto nel campo sociale e sanitario. Biosgnerà agire usando il bilancino e la struttura va salvaguardata. Noi sosteniamo che Pugi debba dimettersi perché rappresenta la massima espressione di quella struttura e, se è dovuta intervenire la Procura per delle situazioni delle quali dice di non esserne a conoscenza, evidentemente qualcosa non funzionava” prosegue “Dietro c’è il  dolore dei genitori che, nei modi che possono, hanno già espresso il loro malessere per la mancanza del personale e nelle strutture che non sono perfettamente corrispondenti. E poi il malessere di chi vi lavora: se su 17 pazienti hai meno della metà del personale che occorrerebbe, accadono delle situazioni che da fuori possono sembrare delle cose clamorose, come hai sottolineato. La struttura va salvaguardata ma andava già fatto tempo fa, quando ISAH venne trasformata in Fondazione. Noi facciamo una riflessione sul presidente che evidentemente ha avuto delle mancanze professionali nel controllo e nell’ascolto di genitori ed organizzazioni sindacali. Percepisce uno stipendio con soldi pubblici, rappresenta il Comune perché è il Comune che lo nomina, poi basta vedere da chi è composto il CDA per comprendere che la politica c’entra. Per questo chiedevamo un intervento del sindaco.”

Riprendiamo invece il discorso sulla minoranza e delle alleanze. Poco più di un anno fa, durante la campagna elettorale, scattai una foto che riprendeva lei e Zarbano sorridenti, sostanzialmente a braccetto. Oggi quella foto, da un punto di vista politico, sarebbe possibile? Non si potrebbe rifare perché allora sussistevano delle condizioni che ormai non ci sono più. Nel momento in cui Zarbano non ha più un ruolo civico ed ha invece abbracciato il movimento Indipendenza, le ideologie di centrodestra e di centrosinistra vanno in contrasto. Ma sui singoli argomenti che riguardano l’interesse della città stiamo mantenendo un dialogo continuo. Assolutamente. Anche con Società Aperta. Proprio questo significa ‘campo largo’: è chiaro che manteniamo un ideale di centrosinistra ma gli accordi possono arrivare sui punti programmatici, sugli argomenti, per la città. In generale però ho l’impressione che nella politica manchi dialogo sugli argomenti, dando invece troppa importanza alle percentuali.”

Chiudiamo con una domanda ‘marzulliana’: teme più un nuovo scossone nella minoranza oppure è maggiore la speranza che, almeno su alcuni temi, degli elementi della maggioranza possa abbracciare la vostra linea? “Sul primo non penso. Se ci dovessero essere altri movimenti, non cambierebbero comunque la visione delle cose. Sul secondo, fino a che Claudio Scajola sarà politicamente presente, nessuno farà alcun movimento. Basta vedere cosa è successo sugli argomenti scottanti degli ultimi consigli: quando abbiamo votato sull’Aurelia Bis, il Presidente del Circolo di Castelvecchio era assente. Altre volte abbiamo visto consiglieri andare in bagno nel momento di esprimersi. Una volta che però il sindaco uscirà dalla scena politica, allora in tanti cercheranno nuove posizioni.”