video
play-rounded-outline
05:46

Mancano ormai tre giorni al disinnesco della bomba rinvenuta nel torrente Argentina. Domenica 15 maggio, verranno evacuate un totale di circa 10mila persone per rimuovere l’ordigno bellico inesploso dal greto del fiume. Quest’oggi, alla conferenza stampa convocata per illustrare gli ultimi dettagli delle operazioni, erano presenti il sindaco di Taggia Mario Conio, quello di Riva Ligure Giorgio Giuffra, il Prefetto di Imperia Armando Nanei, il Questore Giuseppe Peritore, il Comandante provinciale dei Carabinieri Marco Morganti, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Walter Mazzei, il 32⁰ Reggimento Genio Guastatori con il Maggiore Elvio Pascale (direttore delle operazioni di bonifica) e il Capitano Marco Pini.

Massima attenzione, come spiegato nel corso della conferenza, sarà rivolta alla gestione dell’evacuazione dei soggetti fragili, in particolare quella delle persone positive al covid-19 che, nell’area della ‘zona rossa’, ammontano a circa un centinaio. Sono invece circa 200 le Forze di Polizia coinvolte nelle operazioni, 25 i militari dell’esercito che si occuperanno delle procedure di intervento per il disinnesco della bomba risalente alla seconda guerra mondiale, dal peso di mille libbre.

L’attivazione della zona rossa, ufficializzata da due ordinanze sindacali emesse in queste ore dai rispettivi sindaci, è compresa nell’arco di una giornata, dalle 9 del mattino alle 21. Tutti i cittadini all’interno dell’area interessata dovranno quindi evacuare entro le 9.00 di domenica 15 maggio.

In allegato il piano di emergenza del Comune di Taggia e quello del Comune di Riva Ligure.