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Ormai da diversi giorni sembra esserci una forte tensione tra i residenti della Liguria e i turisti che la frequentano. Una tensione iniziata con i primi giorni dell’emergenza Covid-19, ma che sempre di più sembra lasciare malumori.

Soprattutto sui social media, anche sotto i commenti lasciati agli articoli di Riviera Time, vediamo spesso accese discussioni.

Da una parte la paura del virus che porta alcune persone a vere e proprie accuse di responsabilità nei confronti dei turisti, dall’altra lo sconforto di essere additati come ‘untori’. In entrambi i casi si alzano troppo spesso i toni fino ad arrivare agli insulti.

Chi vive grazie al turismo, settore fondamentale della nostra economia, osserva questa situazione con grande preoccupazione. Ne parliamo oggi con l’assessore regionale al Turismo, Gianni Berrino.

“Questa quarantena ha fatto sì che i commenti sui social media diventassero sempre di più, e sempre più violenti e maleducati. In questo momento di grande paura e stress capisco che dia fastidio vedere alcune persone non rispettano le regole. La questione è semplicemente questa. Chi non rispetta le regole, al di là da dove venga, mette a rischio la salute di tutti,” commenta Berrino.

“La vicenda – aggiunge – credo si possa semplicemente sintetizzare così. Non voglio pensare che la mia Liguria sia diventata “razzista” nei confronti dei turisti piemontesi lombardi o francesi che sono il primo motore della nostra economia. Non appena ci sarà la riapertura i turisti saranno benvenuti, ancora più di prima. Allo stesso tempo credo sia giusto che, finché ci sono i divieti, ci sia anche chi si lamenta se qualcuno tenta di arrivare in Liguria.”

Alla domanda sulla possibilità che questa dinamica lasci strascichi negativi per il futuro Berrino risponde: “La paura ci trasforma e ci fa dare la colpa agli altri. Ma non credo ci saranno strascichi, sarebbe sbagliato.”

Nell’intervista l’assessore parla anche di come si sta lavorando a livello regionale e nazionale per programmare la cosiddetta ‘fase 2’ sotto il punto di vista turistico.

“Quello che chiediamo al Governo è che vengano studiate regole ad hoc per ogni territorio. Ad esempio l’ampiezza degli stabilimenti balneari in Emilia-Romagna non è quella degli stabilimenti liguri. Ho inoltre chiesto al ministro Franceschini, durante una videoconferenza, di aspettare un attimo prima di studiare le regole per il turismo. Dubito che il 4 maggio apriranno bar, ristoranti, spiagge. È meglio aspettare un paio di settimane per vedere come evolve la situazione perché le regole studiate oggi sarebbero troppo complicate, assurde e costose da potere essere messe in pratica. Come ad esempio le barriere di plexiglas tra gli ombrelloni,” conclude Berrino.

L’intervista integrale è visibile a inizio articolo.