Giovanni Barbagallo su commissione d'inchiesta per la gestione dell'emergenza in Liguria
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Una commissione speciale d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Liguria. Ad avviarne l’iter i gruppi d’opposizione del Consiglio Regionale: Movimento 5 Stelle, Pd, Linea Condivisa e Italia Viva.

A spiegarne le motivazioni a Riviera Time il consigliere del Partito Democratico Giovanni Barbagallo.

“Ci sono state delle incongruenze che sono subito saltate agli occhi – esordisce Barbagallo. Due su tutte sono: il basso numero dei tamponi che è stato fatto non solo ai cittadini, ma anche al personale sanitario. Siamo rimasti in coda, in proporzione al numero di abitanti, come regione e sarebbe stato anche un modo di combattere la diffusione del virus. La seconda incongruenza è l’alto numero di colpiti e di decessi rispetto ad altre regioni simili alla nostra o, addirittura, con un numero di abitanti maggiore. Basterebbe in realtà citare l’ultimo provvedimento e cioè il commissariamento di tutte le Asl liguri con Alisa da parte della Giunta Regionale per dirla tutta su come è stata gestita questa emergenza sanitaria nella nostra regione e in merito alla quale noi abbiamo estrema necessità di fare un approfondimento. Non ultimo da ricordare il rapporto tra le strutture sanitarie e le case di riposo con accuse dirette rivolte dai medici delle residenze alla dirigenza regionale”.

Sulle riaperture a partire dal 18 maggio Barbagallo dice: “Noi ci auguriamo che queste riaperture non ci facciano tornare indietro come successo in Germania. Vediamo da qui al 18 maggio cosa accadrà anche a livello nazionale, se continuasse il calo generalizzato e diffuso questo ci fa ben sperare. C’è veramente bisogno di riequilibrare la vita economica di questa regione”.