video
play-rounded-outline
04:08

Dura presa di posizione del segretario generale della CGIL Imperia, Fulvio Fellegara, che nei nostri studi ha commentato il nuovo decreto legislativo 36/2023, riguardante gli appalti.

Detto codice liberalizza la catena dei subappalti e non rende obbligatorio il rispetto delle clausole sociali e dei contratti collettivi.

“Quello edilizio è un settore esposto all’illegalità e alle infiltrazioni mafiose e sarebbe necessario un maggior controllo per chi deve garantire la filiera degli appalti”, dichiara Fellegara, “Andare a liberalizzare con affidamenti diretti fino a 150.000 € e togliere maglie di controlli sicuramente non aiuta un Paese che, ricordiamolo, ha tre morti al giorno per infortunio sul lavoro. Diminuire il controlli sicuramente non è una grande idea”.

Il decreto prevede inoltre la presenza di accordi tra l’ispettorato e l’ordine dei consulenti del lavoro: “Anche qui noi ci siamo già espressi in maniera molto dura e andremo a manifestare se necessario”, prosegue il sindacalista, “Una visione del mondo dell’impresa che non guarda i diritti dei lavoratori: il controllore che fa l’accordo col controllato escludendo le parti sociali. Siamo a rischio che vengano negati i diritti, che vengono nascosti i lavoratori in nero e che non si riescono più a fare dei controlli efficaci”.

Un provvedimento che non solo è inefficace, ma rischia di fare dei danni, secondo il segretario generale della Cgil Imperia: “Noi chiediamo che venga immediatamente ritirato. Sulla parte invece degli appalti si chiede che vengano rispettate e mantenute le clausole sociali, che venga mantenuta l’applicazione dei contratti collettivi nazionali firmati sindacati maggiormente rappresentativi, e che tutto questo sia soggetto a delle valutazioni che riguardino il miglior rapporto qualità prezzo, con l’offerta economicamente più vantaggiosa, non il massimo ribasso, non l’affidamento diretto su progetti che non vengono verificati da nessuno, se non dall’ente che affida in maniera diretta con scarse garanzie”.

L’intervista integrale a Fellegara nel video-servizio a inizio articolo.