Terza udienza questa mattina per il processo che vede imputato il sindaco del capoluogo e presidente della Provincia, Claudio Scajola, accusato di favoreggiamento nel cosiddetto “Caso Maiolino“.
Scajola presente oggi, come nella scorsa udienza, assieme larga parte della giunta comunale, in una giornata che vede la deposizione dei teste Michele Parisi, Giovanni Benvenuto, Marco Paris e Fausto Adriana.
Come da consuetudine, i testimoni sentiti hanno risposto prima alle domande del Pubblico Ministero Fornace e successivamente dell’avvocato del sindaco di Imperia, Elisabetta Busuito.
Si comincia con la testimonianza di Michele Parisi, amministratore del condominio San Michele, affacciato sull’area di via Airenti al centro della questione.
“I signori Bianchi sono miei clienti”, spiega durante la deposizione. “Non frequentano quasi mai le riunioni. Li conosco poco. Non posso ricordare. Non so se hanno mosso loro querela. Essendo un’area poco curata, residuale del complesso, capitava spesso che magari ci parcheggiasse qualcuno”.
Successivamente è stata ascoltata Adriana Fausto, all’epoca Sovrintendente della Polizia Municipale di Imperia e membro dell’ufficio Annonaria.
“Mi era arrivata una richiesta”, dice durante l’interrogatorio, “per capire cosa fosse in atto su quel terreno, ma abbiamo trovato tutto chiuso al momento del controllo. Una parte del terreno occupato abusivamente apparteneva a mia nipote (parte della famiglia Bianchi). So che hanno sporto querela. Sapendo ciò, ho avvisato che c’era questo legame di parentela il comandante Bergaminelli e l’ispettore Paris, quindi non ho poi proseguito con gli approfondimenti”.
Fausto ha inoltre dichiarato di non essere a conoscenza dell’abuso edilizio con relativa ordinanza di demolizione, affermando di averne appreso l’esistenza dalla famiglia e non tramite il comando.
Sono seguite le testimonianze del sovrintendente Claudio Benvenuto e del commissario Marco Paris: le loro ricostruzioni, sollecitate dalle domande del PM e dell’avvocato difensore, hanno seguito un impianto simile, approfondendo sia l’aspetto temporale che quello burocratico e delle responsabilità legate ai sopralluoghi effettuati tra il 2022 e il 2023. Particolare attenzione è stata riservata al sopralluogo del 15 giugno 2022, giorno della telefonata tra Scajola e Bergaminelli, per chiarire cosa quest’ultimo avesse eventualmente riferito ai suoi collaboratori.
“Nel 2022 ero al nucleo servizi interno del comando”, introduce Benvenuto. “Ogni tanto mi venivano assegnate pratiche di edilizia, urbane o ambientali. In relazione a queste competenze ero nei controlli in materia edilizia nei confronti di Antonio Maiolino. Ricordo che quella pratica ci era stata assegnata da Bergaminelli. Erano arrivati esposti inerenti a quest’area che nonostante ordinanza demolizione e sopralluoghi, vedeva la situazione non cambiare, anzi. Abbiamo accertato la presenza di una situazione peggiorata rispetto alla segnalazione dei Carabinieri del 2021. Automezzi, materiale ferroso, coibentante per tetti, latte di olii, due container. Abbiamo interloquito col PM Enrico Cinnella Della Porta perché quello che era sul posto poteva prevedere un ulteriore attività di indagine per altri reati di natura ambientale”.
Benvenuto fa sapere che Maiolino mostrò l’atto di compravendita e un atto in cui vi era la possibilità di costruire nella zona una tensostruttura.
La testimonianza è poi proseguita sulla telefonata.
“Il Comandante chiamò a quanto so Paris, riferendogli di verificare se c’era la sanatoria sull’area”, dice Benvenuto. “Mi interfacciai con l’urbanistica e mi dissero che vi era sì una sanatoria, ma priva di elementi, classificata come ‘in bianco’. Quando siamo rientrati dal sopralluogo ricordo che c’era Bergaminelli che ci aspettava sulla porta del comando. Ci ha riferito che era stato chiamato dal sindaco. Ci ha fatto comunque proseguire l’accertamento perché la sanatoria non era procedibile. Senza dettagli sul contenuto della telefonata. Sembrava preoccupato. Abbiamo seguito la pratica nei giorni successivi fino alla fine per vedere se Maiolino ottemperasse all’ordinanza predisposta”.
Benvenuto si concentra poi sulla telefonata intercorsa tra Scajola e Bergaminelli.
“Quando siamo rientrati dal sopralluogo ricordo che c’era Bergaminelli che ci aspettava sulla porta del comando e ci ha riferito che era stato chiamato e che per la sanatoria lì non dovevamo andare. Ci ha fatto comunque proseguire l’accertamento perché la sanatoria non era procedibile. Senza dettagli sul contenuto della telefonata. Ci accolse un pochettino preoccupato. Abbiamo seguito la pratica nei giorni successivi fino alla fine per vedere se Maiolino ottemperasse all’ordinanza predisposta. Facevamo sopralluoghi successivi”.
Segue la testimonianza del Commissario Marco Paris. “Da parte del comandante arrivò una chiamata chiedendo se eravamo nell’aera per il sopralluogo. Rispondemmo sì molto brevemente. Rientrati al comando, quasi all’unisono, arrivò Bergaminelli. Credo fosse in una riunione perché aveva la sua tipica borsa d’ufficio. Ci riferì solo dopo che aveva ricevuto una chiamata dal sindaco, che chiedeva come mai del sopralluogo. Rispondemmo al comandante che avevamo fatto il nostro. Per quanto mi ricordo ci disse solo della telefonata, ma senza andare nel contenuto specifico”.
Paris riferisce di essere a conoscenza della richiesta del sindaco di interrompere il sopralluogo.
“Non ho assistito a incontri fra comandante e sindaco”, aggiunge, facendo inoltre sapere di non essere stato in servizio in occasione della presunta revoca delle ferie a Bergaminelli, in occasione della Finale dei Campionati europei di calcio fra Italia e Inghilterra, avvenuta la sera dell’11 luglio 2021.
La prossima udienza del processo è fissata per il 6 giugno 2025, con le testimonianze di Claudio Pippo, Paolo Ronco e Raffaella Martini.
Nel video servizio a inizio articolo la cronaca della giornata.