Si sono riuniti per la prima volta congiuntamente ieri, 4 febbraio 2020, a Torino, i CSIR (Consigli sindacali interregionali) Alpi-Arco Lemano e Liguria-PACA.

I lavori, guidati dai rispettivi Presidenti Jean Dondeynaz e Eliana D’Andrea, definiti “un primo passo verso una collaborazione efficace delle nostre Regioni” hanno visto i partecipanti confrontarsi sui numerosi problemi che accomunano Valle d’Aosta, Piemonte, Auvergne-Rhône-Alpes, Liguria e Provence-Alpes-Côte d’Azur, ad iniziare dagli attraversamenti alpini dei migranti, dalle infrastrutture di trasporto di persone e merci, dal lavoro frontaliero e distaccato.

Sulle infrastrutture, i recenti eventi (Ponte Morandi, Torino-Savona, Torino-Aosta) hanno reso evidente l’urgente necessità di manutenzione e di investimenti per una “regione d’Europa” che si candida ad essere un crocevia del commercio internazionale con i propri trafori, porti, retroporti, sistema stradale e ferroviario. Se si registrano progressi sulla partenza dei lavori della TAV Torino-Lyon (2021-22, fine dei lavori prevista per il 2030), è stato posto l’accento sulla necessità di interventi in tempi rapidi sulla Torino-Ivrea-Aosta, sui tratti a binario unico della Torino-Savona, l’importanza del completamento del raddoppio della tratta Andora-Finale e di maggiori frequenze sulla Savona-Ventimiglia-Nizza su cui pesa, oltre al turismo, un forte pendolarismo. Sull’annosa situazione del colle di Tenda, se da un lato i lavori per la nuova galleria stradale stanno ripartendo dopo le note vicende giudiziarie che hanno portato ad una lunga sospensione dei lavori col ricorso al traffico a senso alternato nella galleria storica, dall’altra va aperta nuovamente un’interlocuzione unitaria di tutte le Organizzazioni dei due Paesi con le controparti (Prefetture, Regioni, RFI, RFF) per arrivare ad una valorizzazione ai fini turistici e di pendolarismo della linea ferroviaria internazionale Cuneo-Limone-Nizza, nota come “ligne des merveilles” e con un enorme potenziale, una delle 5 più belle al mondo per capolavori ingegneristici e bellezza dei paesaggi naturali attraversati, ma al momento lenta e fortemente sottoutilizzata per responsabilità di entrambi i Paesi.

Sul lavoro frontaliero e distaccato, che in particolare tra Italia, Francia e Principato di Monaco presenta numeri elevatissimi di lavoratori coinvolti in tutte le direzioni, oltre a proporre di fare degli CSIR un “catalizzatore del dialogo sociale” tra parti datoriali, sindacali e istituzioni per affrontare il tema dell’armonizzazione di norme sui trattamenti fiscali e previdenziali che presentano lacune e differenze di interpretazioni, è stato deciso di attivarsi presso gli organi ispettivi dei Paesi coinvolti per sollecitare controlli che sono al momento clamorosamente carenti, e che permettono di fatto la frequente non-applicazione della normativa europea e nazionale, con gravi casi di sfruttamento dei lavoratori e conseguenti fenomeni di dumping sociale.