Non si arresta l’attività della Polizia di Frontiera che, nell’ambito del rafforzamento del sistema disposto dal Questore di Imperia, dr Cesare Capocasa e dal Direttore della 1^ Zona di Torino, dr Raffaele Cavallo, non abbassa mai la guardia, collezionando azioni di rilievo e mettendo a segno ulteriori risultati, anche nel fine settimana appena concluso.
Gli uomini del Dirigente Martino Santacroce, impegnati nei molteplici valichi di competenza – Autostrada A10, Ponti San Luigi e San Lodovico, Stazione Ferroviaria – oltre ad aver combattuto il triste fenomeno dell’immigrazione clandestina, hanno svolto attività di antiterrorismo e controlli di frontiera per la verifica dei confini (accesso e uscita dal territorio nazionale) suddivisi, nell’arco dei tre giorni in disamina, in 61 pattuglie ed effettuando il controllo di 275 mezzi e 1184 persone (di cui 620 stranieri) e operando ben 4 arresti.

Stazione ferroviaria:
a bordo di un convoglio Thello proveniente da Milano e diretto a Nizza (F) venivano controllati tre sedicenti cittadini cinesi (J.C.R., L.J.L., L.W.) in possesso di passaporti ordinari giapponesi apparentemente emessi da Autorità nipponiche. Il Personale, dubitando della loro autenticità, decideva di approfondire la verifica sottoponendo i tre ai rilievi fotodattiloscopici e riscontri AFIS. Da questi emergeva che gli stranieri si erano resi responsabili di contraffazione documentale lo scorso 8 agosto quando erano stati sorpresi in possesso di passaporti coreani contraffatti presso lo scalo aereo di Falconara Marittima (AN) all’imbarco di un volo per Londra. Venivano quindi arrestati e sottoposti a rito per direttissima.

Barriera autostradale:
a bordo di un autobus di linea Eurolines proveniente da Bologna e diretto a Saragozza (E), veniva controllata una sedicente cittadina nigeriana (E.D.) che, alla richiesta degli Operatori, esibiva un titolo di viaggio per stranieri, un permesso di soggiorno e una carta d’identità, tutti apparentemente rilasciati dalla Questura e dal Comune di Siracusa. L’occhio esperto degli uomini del Settore rilevava, in tutti i documenti, carenze sotto il profilo delle caratteristiche di sicurezza tipiche dei documenti autentici. Veniva quindi arrestata e sottoposta a rito per direttissima.

Dichiara il dott. Santacroce: “L’attività di ricerca dei documenti falsi è molto delicata e difficoltosa, poiché sono sempre più affinate le tecniche di falsificazione. Solo con Personale altamente specializzato e con l’ausilio degli strumenti tecnologici in uso alla Polizia di Frontiera si può contrastare questa fenomenologia, che può rappresentare un pericolo da non sottovalutare in questo delicato momento storico internazionale.”