Riceviamo e pubblichiamo di seguito il comunicato stampa del consigliere comunale di Ventimiglia, Gaetano Scullino, circa il progetto di ricostruzione della passerella pedonale sul fiume Roja, presentato ieri in conferenza stampa.

“Le intenzioni dell’Amministrazione Di Muro per la ricostruzione della passerella sul Roya sono frutto di una allucinazione collettiva. A decidere non è il Sindaco di turno e neppure sono i cittadini di Ventimiglia, ma è il Fiume Roya. La passerella “Squarciafichi” ne aveva sottovalutato la potenza.

Da dieci anni il Fiume Roya ordinava nel Piano di Bacino di demolirla e ricostruirla più sollevata dal pelo dell’acqua di almeno un paio di metri e con i piedritti separati dalle fondazioni degli argini. Poi è intervenuta la “Tempesta Alex” a farlo.

Non io, quando ero il Sindaco della Città, ma il Fiume Roya ha dettato le nuove e molto più severe condizioni tecniche per la ricostruzione. Si tratta di prescrizioni del suo attraversamento basate sulla disastrosa esperienza vissuta l’anno prima e contenute nella variante al Piano di Bacino che “cristallizza” le due sponde in fascia “A” rossa ad elevata pericolosità idraulica.

Il progetto che con l’Amministrazione Scullino ad aprile 2022 era pronto per essere appaltato è del Fiume Roya che lo ha approvato in Conferenza dei Servizi e rispetta tutte le condizioni tecniche introdotte dalla variante al suo Piano di Bacino.

L’allucinazione collettiva è frutto dell’idea sbagliata di ignorare tutto questo e di voler addomesticare la potenza ribelle del Fiume Roya con un manufatto a due campate, tipo “Ponte Bailey” del Genio militare in versione stilizzata, appoggiate sulle fondazioni d’argine ai livelli attuali dal pelo dell’acqua e sostenute da un pilone in alveo che con il suo rigurgito aggrava ulteriormente le criticità dell’ostruzione parziale della barra fociva.

Giudizio, il mio, che ovviamente si riferisce al solo rendering e alle planimetrie d’insieme della passerella esibiti ieri in conferenza stampa come un trofeo.

Cioè espresso al netto della “ristrutturazione” urbanistica e viabilistica delle aree laterali in conseguenza del “sollevamento” del piano di campagna alle quote imposte dalla variante al Piano di Bacino con “elevazione” delle sponde per retrocedere le zone interessate dalla fascia “A” rossa alla fascia “BB” gialla e metterle in condizioni di sicurezza accettabili.

Concludo con l’auspicio di una futura pacifica convivenza dell’attraversamento del Fiume Roya che ne rispetti l’enorme potenza, qualunque sia la soluzione e da chiunque venga tenuta a battesimo purché si esca dalle allucinazioni e si prosegua con il modello che ho lasciato, prima di andarmene, consegnando alla Città la ciclopedonale lungomare, una passeggiata bellissima e apprezzata da tutti.”