“L’idea che mi sono fatto è che Ventimiglia possa essere sede ideale per la creazione di un centro di permanenza per il rimpatrio“. Lo sostiene l’onorevole della Lega Flavio Di Muro che ha annunciato la presentazione di una istanza ufficiale al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per il problema dei flussi migratori al confine italo-francese nella città di Ventimiglia.

“Esistono già dieci strutture di questo genere in Italia. L’idea è di trattenere non solo gli irregolari, ma anche chi si trova in una situazione pendente, come gli stranieri che hanno presentato domanda di asilo o protezione internazionale, ma non hanno ancora ricevuto una risposta”.

Per il deputato nel centro potrebbero essere ospitati “sia quegli stranieri che creano problemi di ordine pubblico e chi è soggetto a trattenimento pre-espulsivo. Attualmente si stima che il 30-40 per cento dei migranti presenti a Ventimiglia sia irregolare”.

Il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino è intervenuto sull’argomento, con una nota stampa: “Sono lieto che l’onorevole Di Muro e quindi la Lega di Ventimiglia abbia una proposta per contrastare la ormai insostenibile situazione che il fenomeno migratorio senza controllo provoca alla nostra città. Non siamo mai stati conto l’accogliere bambini, donne e rifugiati o richiedenti asilo politico”.

“I cittadini di Ventimiglia – continua il primo cittadino – non sopportano più gli ubriachi, le risse e il bivaccare in luogo pubblico, ormai si ha paura ad uscire di casa alla sera. Se la proposta è quella di creare un Centro di permanenza per i rimpatri (CPR), sono d’accordo ma deve essere questo e non un centro che si trasformi in albergo a convenienza, dove lo straniero entra ed esce quando vuole. Nel caso in cui un cittadino straniero sia arrivato irregolarmente a Ventimiglia e quindi in Italia, privo dei requisiti utili per l’ottenimento della protezione internazionale, la persona dovrà essere trattenuta in questo Centro di permanenza per i rimpatri (CPR), in cui lo straniero può restare per un massimo di 18 mesi all’interno della struttura, prima di essere espulso e rimpatriato”.

Conclude Scullino: “Voglio sentire gli altri partiti della coalizione e avere garanzie dal Ministero dell’Interno prima di esprimere il mio definitivo benestare. Se è così, poi, dovremo scegliere un luogo lontano dai centri abitati e più vicino possibile alla frontiera, per accogliere prima i respingimenti della Francia. Vedremo”.