gaetano scullino

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa del consigliere comunale a Ventimiglia, Gaetano Scullino.

“Il 22 ottobre scorso è scaduto il termine di 23 mesi di validità del contributo di € 2.400.000 che il Ministero dell’Interno ha concesso a Ventimiglia per il sottovia ferroviario di via Freccero a Peglia e la somma è andata a un altro Comune a scorrimento della graduatoria.

A gennaio il commissario era stato costretto a rimodulare in progetto definitivo e il quadro economico per adeguarli alla Variante di Bacino conseguente alla “Tempesta Alex” e aveva approvato tutti gli atti tecnici mentre aveva tenuto sospeso l’aggiornamento del quadro economico che non aveva il potere di approvare.

Il conto era salato, da € 300.000 a carico del bilancio comunale si passava a € 4.600.000 ma c’era la possibilità di partire con un primo stralcio funzionale che vedrebbe la rampa a nord aperta e percorribile con una riduzione dell’indebitamento comunale a € 3.450.000 coperto dall’apertura di credito flessibile stipulata con la Cassa Depositi e Prestiti.

Visti i buoni rapporti con RFI e con il Ministero dei trasporti si poteva sempre chiedere una compartecipazione straordinaria alle spese, dal momento che la messa in sicurezza riguarda il terrapieno e il ponte ferroviario e che la causa di forza maggiore della “Tempesta Alex” ha penalizzato tutti in egual misura e quindi anche loro.

L’abbandono del procedimento in dirittura d’arrivo e la rinuncia a € 2.400.000 di contributo statale hanno riflessi negativi sull’intera zona di Peglia e sul lungo Roja in argine destro, con speciale riguardo alla zona sportiva e turistica che veniva messa automaticamente in sicurezza idraulica mentre invece ora rimane in fascia BB a pericolosità media che impedisce la riqualificazione degli impianti esistenti.

La contrazione del mutuo si è resa possibile fin dal 29 maggio scorso, era compatibile con tutti i parametri a presidio degli equilibri di bilancio e rispettava il patto di stabilità e l’amministrazione in carica ha avuto a disposizione cinque mesi per decidere e in ogni caso la sua decisione andava presa, come ha fatto il commissario a gennaio, con i poteri del consiglio comunale e non passata sotto silenzio.

Sono questi i punti della mia interpellanza che sollecita chiarezza e rispetto della legge sul procedimento amministrativo la quale ne impone la chiusura con un atto espresso e motivato del consiglio comunale”.