matteo arnaldi

Quando il sogno diventa realtà. Matteo Arnaldi chissà quante volte ha immaginato, sperato, sognato di giocare in Coppa Davis e di portare un punto alla sua nazione mentre tutto il pubblico grida ‘I-ta-lia-I-ta-lia’.

Oggi, dopo aver indossato un paio di giorni fa la sua prima maglia azzurra nel doppio improvvisato con Simone Bolelli contro i campioni in carica canadesi, sconfitto sì ma almeno con un set vinto, Matteo si è superato, non tanto per aver battuto un giocatore come Cristian Garin che ha una classifica peggiore (n.103, Matteo n.48) ma per essere riuscito a gestire l’emozione dell’esordio in singolare e il gran peso che si portava sulle spalle, soprattutto dopo aver malamente buttato via il primo parziale. La sua sfida di apertura contro il Cile era da dentro o fuori, ha iniziato bloccato dalla tensione ma è riuscito a venirne fuori con una maturità rara a quell’età.

Matteo Arnaldi, matuziano di 22 anni compiuti lo scorso mese di febbraio, uscito malconcio dal Challenger di casa giocato solo cinque mesi fa sui suoi campi, quelli del circolo Tennis Sanremo, quando perdeva nei 16esimi in due set con l’ungherese Piros, nel giro di qualche settimana si è trasformato da anatroccolo a cigno.

Mentalmente forte, fisicamente pronto, Arnaldi è per il momento il salvatore dell’Italia tennistica, e lo si è visto dal sostegno continuo della panchina azzurra, da Berrettini a Musetti, da Vavassori al suo personal coach Alessandro Petrone, che se l’è preso ‘in braccio’ poco più di due anni fa e a cui va riconosciuto il merito di avergli fatto tirar fuori tutto il potenziale di cui dispone attualmente.

A caldo, Matteo Arnaldi ha detto: “Ho pagato l’emozione all’inizio della partita, non riuscivo a fare quello che volevo, e credo che si sia visto chiaramente. Poi piano piano mi sono ripreso, gli sono rimasto attaccato e il break che mi ha permesso di vincere il secondo set è stata la chiave di volta della partita. Sono contento di averla gestita in questa maniera, di essere riuscito ad esprimere il mio miglior tennis nel terzo set e di aver rimesso in piedi questa squadra dopo il ko col Canada”.

Matteo Arnaldi (Ita) b. Cristian Garin (Cil) 2/6 6/4 6/3 in 2h 24′.