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Si allarga la protesta dei commercianti del quartiere di San Martino a Sanremo, sempre più uniti nel contestare la prevista creazione di un grande centro commerciale con prevalenza alimentare dove attualmente si trova il deposito della Riviera Trasporti.

Oltre alle associazioni di categoria anche la cittadinanza della zona, compreso il Parroco della chiesa di Nostra Signora della Mercede, esprime solidarietà e diffusa preoccupazione per il futuro delle famiglie che da anni gestiscono le botteghe di alimentari a rischio estinzione.

“Prima di prendere una posizione decisa bisogna capire a fondo come stanno le cose”, dice Flavio Di Malta presidente Acli San Martino, “e noi siamo in grado di ricostruire l’iter di quella pratica e informare i cittadini, partendo da tre anni e mezzo fa quando l’amministrazione pubblica approvò una variante finalizzata a valorizzare quell’area con un ‘patto d’area’ che poneva un vincolo contro la vendita di alimentari e abbigliamento”.

“Quell’impegno esiste sotto forma di delibera ed è messo nero su bianco – spiega – ma ora la Provincia chiede al Comune di Sanremo di togliere il vincolo sul comparto alimentare. La pratica modificata andrà in Consiglio Comunale e il nostro primo compito è quello di rendere edotti i circa 13mila abitanti del nostro quartiere sulle conseguenze che si produrranno se verrà approvata”.

“Noi ripetiamo che quello è uno spazio unico a disposizione e deve essere valorizzato con un edificio pubblico che abbia attrattiva culturale e turistica, una scuola internazionale o un teatro, e non un cubo di cemento costruito per vendere alimentari, ce ne sono già tanti e dappertutto e altri sono già progettati tra i quali un market all’uscita dell’Aurelia Bis proprio qui a San Martino”.

Un testimonial, preoccupato, del posto è Francesco Iavarone: “Poco più di tre anni fa ho rilevato una bottega a duecento metri dal deposito RT, proprio di fronte allo stadio, dopo essermi informato in Comune riguardo al vincolo contro la vendita di alimentari ed aver ricevuto tutte le rassicurazioni del caso ed ora invece esiste la possibilità che questo patto non venga più rispettato”.

“Mi preoccupa il futuro del quartiere destinato a morire, e il dover lottare per far valere dei diritti, oltre alla fatica che si affronta ogni giorno per riuscire ad andare avanti in questi tempi durissimi, mi lascia senza parole – dice Iavarone – non siamo abbastanza forti per combattere questa battaglia ma spero ci sia un ripensamento”.

“Il trasporto locale da tanti anni versa in cattive acque e non abbiamo mai visto dei miglioramenti e questa vendita non risolverà di certo i problemi della RT – riprende Flavio Di Malta – chi firmerà quella pratica se ne assumerà le responsabilità mentre noi chiederemo un altro incontro al sindaco, e poi valuteremo ulteriori azioni da intraprendere”.