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Questo pomeriggio, nella cornice dei Martedì Letterari del Casinò di Sanremo, Mario Maffucci e Andrea Scarpa hanno presentato il loro libro “Samurai”. Presenti al tavolo dei relatori anche il nostro direttore Roberto Basso – all’epoca dei fatti riportati nell’opera responsabile dell’ufficio stampa del Festival di Sanremo – e la curatrice della rassegna culturale del Casinò, Marzia Taruffi.

A margine dell’evento, Maffucci – ex dirigente Rai – e l’autore Andrea Scarpa hanno rilasciato un’intervista in cui non sono mancati commenti sull’attualità della kermesse.

“È molto bello tornare a Sanremo”, ha esordito un emozionato Maffucci.

Il discorso si è poi spostato rapidamente sull’attuale dibattito riguardo alla manifestazione d’interesse pubblicata dal Comune di Sanremo per l’organizzazione futura del Festival.

“Penso che sia inevitabile”, ha spiegato l’ex dirigente Rai. “È una procedura prescritta dal Ministero dell’Economia per tutti i contratti che superano i 5 milioni di euro. È un’operazione doverosa. La vicenda del Festival sul mercato è complicata. Non ci sono solo i 6 milioni e mezzo, ma anche i 7 milioni derivanti dalla pubblicità, ricavati da quel famoso 1%. Inoltre, la città viene trasformata in un vero e proprio centro di produzione. Un eventuale concorrente dovrebbe essere pronto a investire cifre molto alte”.

Sulle voci di un possibile spostamento del Festival in un’altra città, Maffucci ha commentato: “La location è magica”, ha detto riferendosi alla città di Sanremo e al Teatro Ariston. “Secondo me non si può cambiare. Le ipotesi che si fanno non sono opportune. Il Festival è una buona idea del territorio che è diventata un’idea nazionale”.

Durante l’incontro, Maffucci ha anche rievocato un episodio significativo legato al Festival del 1984, quando centinaia di lavoratori dell’Italsider di Genova giunsero a Sanremo per protestare contro i licenziamenti imminenti.

“Baudo si era reso conto di quello che stava per succedere”, ha raccontato. “Io ho dovuto svolgere il ruolo dell’azienda. All’indomani, l’azienda mi disse: ‘Si rende conto di quanti salti ha fatto alla catena di comando?’ Era il vicedirettore generale”.

Le interviste integrali a Andrea Maffucci e Andrea Scarpa nel video servizio a inizio articolo.