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La notizia è arrivata nel primo pomeriggio di ieri.

A seguito di analisi effettuate dall’Arpal, sulla spiaggia dell’Antenna a San Martino, e lungo tutto il tratto di arenile del Lungomare delle Nazioni dietro la vecchia stazione ferroviaria, è vietato tuffarsi in mare causa “esito sfavorevole delle analisi delle acque di balneazione”. È quanto recita l’ordinanza emessa dal sindaco Biancheri e nella nota di accompagnamento del Comune si legge anche che ‘..i nuovi campionamenti sono previsti nelle prossime 72 ore’.

Significa che per un intero, caldo e assolato fine settimana, quello iniziato oggi, ultimo del mese di giugno, in quelle zone i gestori delle spiagge che (casualmente?) sono tutte libere-attrezzate devono invitare i loro clienti a non tuffarsi in mare. E non tutti, vedendo superficialmente la trasparenza dell’acqua, capiscono il motivo dell’ordinanza e chiedono spiegazioni a chi quei tratti di spiaggia li ha presi in gestione pagando canoni sempre più alti e si ritrova nelle condizioni di dover lavorare chiedendo scusa a turisti e residenti per una colpa che non ha.

“È una vergogna, succede ogni anno all’inizio della stagione – dicono dai bagni Baia Greca – da vent’anni sono qui e da vent’anni capita sempre lo stesso guaio. Non capisco come le correnti marine spingano sempre verso di noi l’inquinamento e poche decine di metri più in là l’acqua è pulita e balneabile. I colibatteri si fermano solo nelle spiagge libere attrezzate”.

“Io non posso costringere i clienti a non fare il bagno – dice la titolare – ma piemontesi e lombardi che arrivano vedono il mare limpido, non capiscono la differenza di corrente marina, e chiedono perché qui è vietato e pochi metri dopo non lo è. Noi diamo servizi e facciamo fare bella figura al Comune ma non veniamo per niente considerati, ci chiedono solo soldi, ci impongono i prezzi di lettini, ombrelloni e sdraio ma non esiste nessuna possibilità di dialogo con gli uffici per cercare di trovare delle soluzioni”.

Ale due estremità del Lungomare, altri gestori preferiscono non parlare, uno di loro la prende con filosofia, l’altro per niente, ma c’è anche chi dice di aver visto stamattina un tecnico dell’Arpal effettuare dei prelievi i cui esiti, positivi o negativi, comunque non dovrebbero arrivare in tempo per salvare questo caldo weekend.

“Questa spiaggia libera attrezzata si chiama Spiaggia delle Nazioni – dice il gestore – e il ristorante che qui abbiamo aperto si chiama invece Riva29. Per fortuna il ristorante funziona e possiamo dar da mangiare ai clienti, la spiaggia invece ce la mettono con il divieto di balneazione, solo in questa zona oltre che a San Martino, con in mezzo due porti dove invece si può fare il bagno: ho rispetto per il lavoro dell’Arpal ma credo che qualche errore ci sia”.

“L’acqua è limpida, fa molto caldo, la gente continua a fare il bagno, è difficile fermarla. Questo è il mio primo anno ma molti colleghi dicono che ogni anno questa storia si ripete regolarmente, non è certo questo il modo per aiutare il turismo e far fare bella figura a Sanremo”.

“Anche se sono nuovo in questo settore, ho subito capito che è molto difficile aver un dialogo con gli uffici comunali, sarà ancora per la paura del Covid, speriamo che passi in fretta e che si possa tornare ad avere un rapporto più diretto con il Comune”.

“Ai clienti diciamo subito che non si può fare il bagno – spiegano dalla Spiaggia delle Nazioni – c’è chi resta lo stesso ma molti hanno girato i tacchi e se ne sono andati via. Se disobbediscono e si tuffano, lo fanno a loro rischio e pericolo, i bagnini avvisano, suonano il fischietto ma noi non possiamo legare nessuno”.