alberto biancheri

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa del sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri.

“Quando leggo il consigliere Baggioli affermare che non abbiamo fatto niente in questi anni, sorrido. Mi ricorda perché abbiamo largamente vinto le elezioni del 2014 e del 2019 e mi fa pensare che una parte dell’opposizione non abbia ancora compreso gli errori del passato, che anzi si appresti a ripeterli nuovamente.

Raramente rispondo sui media a polemiche politiche, in particolar modo quando queste sono orientate ad una propaganda politica pre-elettorale che ben poco mi appassiona.

Credo tuttavia che in questo caso rispondere sia utile non tanto per replicare alle invettive del consigliere, che certo non rappresentano una novità né sul piano della forma né su quello dei contenuti, quanto per proporre un’analisi un po’ più ampia dell’oggi e del domani della nostra Sanremo.

Quando nel 2014 abbiamo intrapreso questo incredibile percorso avevamo di fronte una Sanremo che arrivava da cinque anni particolarmente difficili, anche per congiunture nazionali. Una Sanremo stanca e spenta, tanto nell’iniziativa pubblica quanto in quella privata, del tutto assente.

Promettemmo poco in allora. Forse poco più del nostro massimo impegno nel lavoro, consci delle enormi difficoltà che avremmo trovato davanti. Ma in realtà ogni componente di quella squadra aveva il medesimo sogno nel cassetto: trasformare in realtà quelle promesse mai mantenute che si trascinavano stanche, da decenni, da una campagna elettorale all’altra. Per citarne solo alcune: il Palazzetto Sport (che veniva promesso da quasi quarant’anni), il Puc (che andava concluso, dal momento che l’ultimo adottato risaliva addirittura negli anni ’80), il parcheggio interrato di piazza Eroi Sanremesi (deliberato in Giunta addirittura nel 1979 e da allora sempre puntualmente promesso ad ogni campagna elettorale), la questione albergo Portosole (che si trascina dagli anni ’90), lo sgombero dei chioschi nella piazzetta della statua Siro Carli e la realizzazione della rotonda della Foce (anch’essi due evergreen dagli anni ’90 in poi), la riqualificazione e la riapertura dell’Auditorium Franco Alfano (promesso da quasi trent’anni).

Quasi dieci anni dopo non solo abbiamo realizzato quei sogni che inseguivamo, ma abbiamo posto le basi per un grande sviluppo negli anni a seguire attraverso opere e interventi strategici, tra cui lo spostamento dei cantieri nautici e i lavori sullo scolmatore San Francesco (che ha consentito la presentazione del progetto di restyling del porto vecchio, l’intervento più importante degli ultimi trent’anni insieme alla pista ciclabile), la realizzazione dell’acquedotto a San Romolo, il rifacimento del Mercato Annonario (che versava in condizioni pessime), la nuova sede Anagrafe, la nuova rete di videosorveglianza con 378 telecamere ad alta definizione che ha fatto di Sanremo una città straordinariamente protetta.

E ancora: il completamento di via Matteotti e piazza Borea D’Olmo che non erano più stati ultimati, l’acquisto della sede Mercato dei Fiori, il suo accatastamento, la messa a norma antincendio e i lavori del tetto, la realizzazione al suo interno delle nuove palestre e le nuove scuole che andranno a formare il campus studi più grande della provincia, la realizzazione del Tempio Crematorio (primo project financing della storia del Comune di Sanremo), il Green Park (area camper Pian di Poma), il The Mall, la riqualificazione dell’ex stazione (in appalto a breve), il rifacimento di tutti i campi da calcio in erba sintetica (Pian di Poma, Pian dei Cavalieri e Grammatica), la strada Parà-Verezzo (la cui conclusione era attesa dai tempi del sindaco Pippione), la conversione a led dei punti luce (con Amaie), la nuova sede della Polizia Municipale in Piazza Eroi (acquistata la sede e finanziati i lavori).

E ancora: la rivoluzione dell’edilizia scolastica con i 25 milioni di euro stanziati in questi anni in favore della realizzazione di nuove scuole, la loro messa in sicurezza e il loro ammodernamento (un percorso partito nel 2015, a pochi mesi dal nostro ingresso, quando un cedimento strutturale in una scuola e le successive verifiche certificarono lo stato disastroso in cui versavano le scuole sanremesi), il “progetto frazioni” in collaborazione con Regione (Coldirodi riqualificazione piazza San Sebastiano, poi Poggio progetto riqualificazione Piazza Libertà, poi Bussana), la messa in sicurezza frana La Vesca (un maxi intervento da 15 milioni con Anas e Regione), il grande sviluppo del progetto Sanremo Oudoor.

E ancora: la straordinaria opportunità del PNRR, al quale con gli uffici lavoriamo senza sosta da due anni: Sanremo è una delle città che ha ottenuto più finanziamenti, con oltre 45 milioni di euro di progetti suddivisi tra le scuole e asili nuovi Borgo Tinasso, Via Duca degli Abruzzi, Baragallo, la cittadella dello sport Pian di Poma, la riqualificazione e la restituzione alla città di Villa Mercede a San Martino, il terzo e quarto lotto Campus Valle Armea, lo straordinario progetto di riqualificazione della Pigna da oltre 15 milioni di euro che ricomprende i giardini Regina Elena, la Galleria Francia, strade, piazze, Palazzo Roverizio, Palazzo delle Rivolte, Santa Brigida e molto altro ancora.

E ancora: le società partecipate che stanno vivendo una stagione davvero positiva, con il Casinò che sta facendo gli incassi più importanti degli ultimi dodici anni, l’Orchestra Sinfonica tornata ad avere equilibrio economico e gestionale e centralità nell’offerta turistica e culturale e cittadina, Amaie Energia divenuta una grande società pubblica con piani di investimento estremamente importanti. E poi il trend turistico in crescita, i grandi alberghi che riaprono (andando in controtendenza rispetto al panorama nazionale), il Festival tornato ai tempi d’oro con un coinvolgimento cittadino mai visto prima.

Disconoscere tutto questo e asserire che niente è stato come ritiene il consigliere Baggioli, oltre a svilire profondamente il confronto sulla Sanremo che verrà credo rappresenti una mancanza di rispetto verso chi tanto ha dato in questi anni per raggiungere questi obiettivi, dai dipendenti pubblici comunali a quelli delle partecipate, dagli assessori ai consiglieri, dai membri dei cda delle società controllate, fino ai tanti investitori che sono tornati a credere e investire nella nostra Sanremo.

Anche perché tutti questi risultati – lo voglio ricordare – sono stati raggiunti attraversando e superando crisi durissime in questi anni, da quella dei cartellini (con l’indagine partita proprio dall’epoca in cui amministrava il consigliere Baggioli), al devastante biennio del Covid, passando per la guerra ucraina e la crisi energetica. E senza mai disporre di quel fiume di risorse che erano a disposizione negli anni d’oro, quando il Casinò aveva utili per decine milioni ogni anno, inimmaginabili oggi. In allora c’erano progetti e soldi per fare almeno 2/3 grandi opere strategiche all’anno, ma i progetti rimasero in un cassetto e i soldi si volatizzarono in altro.

Se il consigliere Baggioli non ha ancora compreso le ragioni delle nostre vittorie elettorali del 2014 e del 2019, può ripartire da qui, più che dal marketing elettorale.

Sanremo sta vivendo una stagione di investimenti straordinaria, mai vista prima, con oltre 150 milioni di euro che svilupperanno profondamente la città, con un orizzonte temporale che va sul 2030. Molte opere sono già partite, altre si stanno sbloccando, altre ancora partiranno con l’inizio dell’anno e indubbiamente dovranno essere proseguite dalla prossima amministrazione, qualunque essa sia.

Non sarò io a tagliare i nastri di tante opere che ho avviato con la mia squadra, ma quei progetti cammineranno su altre gambe.

Del resto, ho sempre pensato che il cambiamento si generi nel tempo, passo dopo passo, e credo che il compito di un buon amministratore sia quello di guardare lontano, con una visione che abbracci uno sviluppo sul medio-lungo periodo”.