alessandro condò

Alessandro Condò, candidato sindaco per ‘Sanremo Libera’ alle prossime amministrative 2019 a Sanremo, interviene in merito all’assegnazione dei contributi sulle locazioni e sul Dpr 445/2000:

“Cascina, é stato il primo comune della Toscana, dove sono uscite le graduatorie per l’assegnazione dei contributi sugli affitti.
E c’è stata una sorpresa pur non essendo cambiata la legge di riferimento.
Ora il 75% dei beneficiari del contributo pubblico è italiano, e italiani sono i primi dieci nomi in graduatoria.
Cascina, applicando alla lettera la legge, ha ottenuto il risultato che voleva.
In particolare ha chiesto agli stranieri di dichiarare, con tanto di certificato autenticato emesso dall’ambasciata o dal consolato, se hanno proprietà nel Paese di origine, equiparandoli in questo alle richieste fatte agli italiani.
Sembra di capire che in molti comuni toscani il cittadino straniero possa adempiere all’obbligo di dichiarare l’inesistenza di proprietà nel proprio Paese con un’autocertificazione.
Ma viene il dubbio che in tanti casi non venga richiesta neppure quella.
Fatta la legge, trovato il cavillo.
L’assegnazione relativa ai contributi per l’integrazione dei canoni di locazione è prevista dall’articolo 11 della legge numero 431/98.
Dove sta quindi la “novità”?  Semplice, direi, nel Dpr 445/2000, che prevede la possibilità da parte della pubblica amministrazione di richiedere ai cittadini comunitari ed extracomunitari idonee certificazioni che attestano l’assenza di titolarità di diritti di proprietà o altri diritti reali all’estero, mediante una procedura che si avvale dell’ausilio dell’ambasciata o del consolato dello Stato di provenienza del cittadino non italiano.
In sostanza, italiani e stranieri vengono messi sullo stesso piano.
Un italiano, che è proprietario di case, non può accedere a certi aiuti.
Cercare i furbetti è facile.
I Comuni controllano la documentazione prodotta dagli italiani essendo in collegamento diretto con l’Agenzia delle Entrate e con il catasto.
Per gli stranieri, anche se comunitari, diventa tutto molto più difficile perché i vari enti non sono collegati tra loro.
E forse la richiesta di tante certificazioni li scoraggia.
Non tutti hanno la possibilità di recarsi all’ambasciata o al consolato. 
Era piuttosto incomprensibile che i cittadini italiani fossero sottoposti alla verifica dei propri beni eventualmente posseduti in altre città, rispetto a Cascina, e ciò non valesse per tutti gli altri. Ora chi sa di non avere diritto agli aiuti magari evita di chiederli.
Che poi, una dietro l’altra, elenca le priorità dei criteri che la Lega intende seguire nel sociale a Cascina.
Prima gli italiani, equità sociale, turn-over tra i beneficiari degli interventi.
Non dimentichiamo che chi ha contribuito alla costruzione dell’attuale sistema di welfare, pagando per anni le tasse, se per qualche disgrazia si ritrova costretto a dover chiedere aiuto al Comune, deve essere messo al primo posto, rispetto a chi arriva dall’altra parte del mondo, poiché è grazie ai sacrifici degli italiani se tante persone straniere possono beneficiare di un sistema di welfare.
Lo stesso principio, che non tutti i Comuni applicano così rigidamente, verrà applicato «nel nuovo regolamento, nel sistema di assegnazione degli alloggi comunali per l’emergenza abitativa.
Alla luce di questo mi chiedo come sia possibile che a Cascina (Italia) si possa fare tutto ciò, mentre a Sanremo (Italia) mi devo sentir addirittura rispondere che che il dpr 445/2000 si pone a contrasto con il decreto con il principio di riserva di legge del decreto 286/1998?
Noi oggi sappiamo per certo che nel Comune di Sanremo la 445/2000 non è mai stata applicata.
Per tali motivi, abbiamo ritenuto fondamentale inserire nel nostro programma politico, la richiesta d’immediata applicazione di questo decreto da parte della pubblica amministrazione.
Vorrei che qualcuno dal Comune ci desse comunque desse delle spiegazioni plausibili su quanto detto.
Grazie”.