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La Cappella di San Salvatore è una delle tante piccole chiesette rupestri collocate a poche centinaia di metri da Civezza, dove erano probabilmente collocate alcune frazioni minori.

Considerata la prima costruzione architettonica del luogo, la sua antica e misteriosa storia è indissolubilmente legata al mito fondativo della piccola cittadina ligure, che pare abbia posto il suo primo nucleo proprio in questo luogo.

L’edificio attuale sembra poggiare su una costruzione precedente, eretta nell’XI secolo come ex voto da due mercanti sopravvissuti all’attacco di alcuni briganti. L’ingresso, costituito da un porticato d’archi a tutto sesto, conduce all’interno dell’edificio, un’unica aula rettangolare terminante in un abside rettilinea.

Adagiata fra gli ulivi, sulle placide colline della Valle del San Lorenzo, questo piccolo angolo di quiete un tempo usato come riparo da devoti e viandanti che percorrevano la “Via Romana” a fondo valle, è tutt’ora usata come punto di ristoro, non solo da alcune famiglie locali, che nelle belle giornate organizzano dei piccoli picnic nel cortile della chiesa, ma anche dai pellegrini e i viandanti di ieri e di oggi.

La Cappella di San Salvatore è infatti posta lungo la Via della Costa, un itinerario lungo quasi 350 km composto da 12 tappe che, da Sarzana a Ponte San Ludovico, attraversa la Liguria, mettendo in collegamento quelle che sono, con molta probabilità, le due vie più rinomate e percorse d’Europa, ossia il Cammino di Santiago de Compostela e la Via Francigena.

Che si scenda dal paese in direzione Francia o si arrivi da Lingueglietta la chiesa si pone come crocevia ideale per i pellegrini, fra l’inizio del sentiero e la via provinciale di Civezza.

Questo suggestivo luogo ha anche, nella sua storia più recente, ospitato brevemente le riprese di una grande produzione cinematografica. Si può infatti scorgere in una scena, alle spalle di un trafelatissimo Marcello Mastroianni, nella prima parte del film “Le Due Vite di Mattia Pascal“, diretto da Mario Monicelli ed uscito nel 1985, ispirato al noto racconto di Luigi Pirandello.