Rivieracqua, le strategie di salvataggio della società
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Due le principali ipotesi al vaglio per cercare di salvare Rivieracqua, la società consortile creata per la gestione del servizio idrico integrato in Provincia di Imperia che deve ancora approvare il bilancio 2017, documento già richiesto dal tribunale che dovrà esprimersi sull’eventuale fallimento della società.

Al momento il debito di Rivieracqua ammonta a 6 milioni di euro, ed è arrivata ieri la notizia della deliberazione della Corte dei Conti che impone ai comuni soci l’accantonamento a bilancio di fondi per il pagamento del debito.

Questa mattina si è svolta una riunione tra il Cda e il Comitato Tecnico di Rivieracqua, a seguito della quale sono stati mostrati i piani di salvataggio della società.

La prima opzione prevede un’integrazione dei soci Amaie e Secom, una soluzione che però non consente ancora di traguardare la tariffa unica d’ambito, nella quale sono compresi tutti i costi per l’erogazione e si evitano le disfunzioni che i gestori realizzano quando non hanno una unitarietà operativa.

Una seconda e una terza opzione sono quelle di andare a prevedere l’integrazione di tutti i gestori cessati, con o senza il socio privato, che osta un affidamento in house. Andrebbe quindi rivisto il sistema di svolgimento del servizio, ma consentirebbe di raggiungere la tariffa unica d’ambito.

A queste opzioni si aggiunge l’ingresso dei comuni che attualmente non sono soci in Rivieracqua, ingresso finora prorogato, almeno per quanto riguarda le città di Imperia, Sanremo e Ventimiglia.

“Credo che l’acqua sia un bene che debba essere gestito da una società in house di tutti i comuni, così che gli utili vengano distribuiti in servizi. Adesso sentiremo tutti i sindaci in sei diverse sedute” ha commentato il sindaco di Diano Marina e presidente del Comitato Tecnico, Giacomo Chiappori.

Parere positivo anche da parte del presidente di Rivieracqua, Gian Alberto Mangiante, che spiega: “Abbiamo incontrato il Comitato Tecnico per la prima volta, abbiamo dato tutte le delucidazioni che ci sono state richieste per quanto riguarda i criteri e i metodi con cui è stato predisposto questo bilancio. Il quadro fedele che ne esce consente ai soci di prendere le opportune deliberazioni in ordine alla sua approvazione, prevista per il 31 ottobre con l’assemblea dei soci”.

Nel frattempo, Rivieracqua lavora alla predisposizione del Piano concordatario, che dovrà essere presentato in tribunale il prossimo 5 dicembre.