Immagine d'archivio

Con un comunicato stampa il movimento 6000 Sardine Liguria interviene sulle prossime regionali:

“Apprezziamo, come sardine Liguri, il lavoro che le forze politiche stanno facendo nella ricerca del miglior candidato possibile per la nostra regione. Apprezziamo meno il balletto di nomi che rimbalza di giorno in giorno fino a trasformare gli stessi in nomi vetusti nella piĂą alta accezione della parola.

Le sardine sono un corpo liquido, nuotano in mare aperto ma hanno fatto una scelta precisa. Fare banco. Il mare è quello progressista, i valori ai quali si richiamano sono gli alti valori Costituzionali e della Resistenza che ne fu precorritrice. Su questi valori chiedono che sia fatta una scelta. Non sta alle sardine promuovere il nome del candidato, alle sardine spetta il compito di suggerirne eventualmente le caratteristiche.

Lo abbiamo fatto piĂą volte sui nostri social, sentiamo oggi l’esigenza di farlo anche a mezzo stampa.

Le sardine non si concentrano sul miglior candidato possibile, le sardine aspirano ad aver La miglior Presidente possibile. La miglior Presidente, questo perché crediamo che già il fatto che il Presidente possa essere una figura femminile, sarebbe in qualche modo innovativo e vincente. E se in più fosse una capace e seria amministratrice, e se avesse un profondo senso delle Istituzioni ed una altissima competenza territoriale, e se fosse progressista, inclusiva, preparata, e avesse elevate doti morali, se fosse davvero empatica nei confronti delle persone di qualunque estrazione sociale, se avesse dimostrato in tutto il suo percorso qualità specifiche, condivisione dei progetti e realizzazione degli stessi. Se avesse sempre dimostrato di saper gestire il bene comune per il fine comune. Questo è in sintesi quello che le sardine Liguri chiedono.

PerchĂ© la nostra Regione non continui ad essere vandalizzata da chi all’interesse pubblico preferisce quello privatistico. PerchĂ© la nostra Regione è attenzionata dalla malavita organizzata come dimostrano le ultime paurose notizie di stampa riguardanti il Levante ligure, ma non solo.

PerchĂ© togliere la garanzia del certificato anti-mafia dal codice degli appalti significa aprire le porte al malaffare, significherebbe cancellare il lavoro di persone che nella lotta alla mafia hanno dato tutto loro stessi, e anche di piĂą, molto di piĂą. PerchĂ© la nostra Regione oltre che all’emergenza covid appena passata, ma non finita, in autunno vedrĂ  deflagrare quella in campo sanitario, economico e lavorativo in generale.

PerchĂ© la perpetua privatizzazione della sanitĂ  ha reso anche piĂą precario il lavoro del personale e la crisi economica richiederĂ  che ad amministrare ci sia chi è piĂą vicino all’interesse e alla tutela dei lavoratori.

PerchĂ© la gestione di una Regione non dovrĂ  piĂą apparire come una celebrazione del bello e del buono, nascondendo sotto i tappeti rossi le criticitĂ  che vi sono e che saranno maggiormente ampliate nell’autunno post elettorale. Ed e lì che le caratteristiche sopra citate faranno la differenza tra il vivere e il sopravvivere. La differenza tra il gestire ed il digestire. Questo è quello che, oggi piĂą che mai, le sardine chiedono facendo appello affinchĂ© questa figura venga riconosciuta ed emerga quale scelta responsabile e definitiva. Ve ne saremo grati, ve ne sarete grati.”