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Oggi è una piccola frazione del comune di Pornassio. Un tempo uno dei più importanti e fiorenti luoghi di scambio commerciale della nostra zona. Stiamo parlando di Ponti, centro di assoluto pregio storico e architettonico della valle Arroscia.

Solcato dall’omonimo fiume conserva al suo interno due anime. Quella più moderna su una sponda, quella più antica e suggestiva sull’altra. In questa seconda si trovano via via pezzi unici di ciò che è stato. La prima cosa che balza agli occhi, posta come solito al centro del villaggio, è la cappella di San Bernardo risalente al XVI secolo.

Andando avanti tra piazzette, archi e caruggi ecco vico Arroscia. Qui si trova un portale risalente addirittura al 1169. Ma le tracce del passato fuoriescono un po’ in ogni angolo di Ponti compresi i vecchi mulini che da sempre caratterizzano la frazione. Uno dei più belli e più antichi si trova in una via davvero unica con colonna e altro portale storico nelle vicinanze.

Tornando indietro e salendo sulla destra rispetto alla cappella si può, dopo pochi metri di salita e un incontro ravvicinato con un gatto giocherellone, godere di una vista dall’alto del borgo. Da qui si scorgono chiaramente da un lato l’apprezzabile storicità del paese, dall’altro soprattutto nella parte vecchia il suo abbandono sul quale però lasciamo ad altri più approfondite analisi.

Ponti è poi conosciuta per i suoi boschi di castagne, per il rafting, ma soprattutto per il mitico parco l’Ombrellone che ha fatto ballare e divertire due, forse tre, generazioni di giovani della valle Arroscia, Impero e non solo.

Giunti al termine di questo ‘giro’ nel caratteristico borgo invito anche voi a venirlo a scoprire. Due passi qui riportano davvero indietro nel tempo.