“Stamattina, come ogni anno in questo giorno, ho indossato la fascia tricolore e, con un mazzo di fiori di campo appena colti, sono andato al cippo che ricorda Roberto Di Ferro, nome di battaglia “Baletta”, nell’anniversario della sua fucilazione. Ero solo, avvolto da un incredibile silenzio. Non c’erano le bandiere. Non c’erano i familiari, gli amici. Non c’erano le istituzioni che solitamente presenziano. C’era solo un Sindaco che in tempi difficili ha voluto caparbiamente non dimenticare e portare testimonianza, a nome suo e della comunità che rappresenta, a chi ha immolato la sua vita per la nostra libertà. Per il nostro benessere.”

Con queste parole il sindaco di Pieve di Teco, Alessandro Alessandri, ha reso onore a Roberto Di Ferro, simbolo della Resistenza nel Ponente ligure. Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria, il giovanissimo partigiano fu fucilato il 28 marzo 1945 a soli 14 anni.

Un omaggio oggi ancora più simbolico e significativo in questa difficile situazione sanitaria.

“A 14 anni – ha aggiunto Alessandri – non si è consapevoli, si è istintivi. Si fanno le cose perché si sentono. Questo pensiero mi riporta, di colpo, all’oggi. Mi fa pensare a chi, come il personale sanitario, le forze dell’ordine, i commessi dei supermercati, i camionisti, i contadini, oggi fa il suo lavoro con professionalità, impegnando ogni propria forza, a rischio della vita stessa, consentendoci di sopravvivere. Sopravvivere oggi per continuare a vivere domani da uomini liberi! Evviva l’Italia! Evviva noi italiani!”