Monet in Riviera, le sensazioni dell'artista rivivono nei video che accompagnano la mostra
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È stata inaugurata ieri la mostra “Claude Monet. Ritorno in Riviera” che porta a Bordighera e Dolceacqua tre dipinti del famoso artista francese.

In particolare a Bordighera, nella storica Villa Regina Margherita, è in mostra la tela “Vallée de Sasso, effet de soleil” e a Dolceacqua, presso il Castello Doria, sono esposte “Le Chateau de Dolceacqua” e “Monte Carlo vu de Roquebrune”.

L’evento, oltre ad offrire la possibilità di ammirare le tre pregiate opere di Monet, permetterà ai visitatori di passeggiare lungo un percorso espositivo e multimediale che illustra l’esperienza dell’artista nel suo viaggio in Riviera nel 1884.

Il percorso espositivo multimediale è stato curato dall’Istituzione Mu.MA – Musei del Mare e delle Migrazioni di Genova che ha preparato anche dei video che accompagnano la visita alla mostra. 

L’idea creativa nasce dal curatore della mostra, Aldo Herlaut e da Pierangelo Campodonico, direttore del Museo del Mare. Il regista Federico Basso, che si è occupato della realizzazione di filmati, ci ha raccontato la sua esperienza e il messaggio alla base di questo progetto.

“La cultura non deve essere qualcosa di scollato dalla vita quotidiana – spiega ai nostri microfoni – Deve essere avvicinata alle persone. Così abbiamo voluto rendere Claude Monet una persona, con delle aspettative e delle ambizioni”.

La realizzazione del progetto si è bastata sul patrimonio delle corrispondenze epistolari risalenti al periodo in cui Monet ha soggiornato in Riviera: “Monet aveva delle sensazioni, aspettative e paure che noi abbiamo voluto riportare per far capire alle persone che quello che lui ha creato è stato il frutto di conflitti interiori, fatica e paura di non farcela”, spiega Basso.

Durante le registrazioni delle clip la troupe si è immersa in quella che era l’atmosfera di Monet e curiosamente, ha vissuto le sue stesse difficoltà: “I posti sono meravigliosi, la luce, la natura ma è difficile trovare la giusta inquadratura e la giusta luce, problemi che ha avuto lui durante la realizzazione delle sue opere. Mentre abbiamo girato abbiamo capito le sue difficoltà e questo ci ha consentito di renderele molto credibili”.

Nel 1884 Monet infatti scriveva: “Non so se ciò che ho fatto è buono, non so più nulla, ho lavorato tanto, fatto tanti sforzi, che ne sono abbrutito. Se ne avessi la possibilità, vorrei cancellare tutto e ricominciare, perché bisogna vivere per un certo tempo in un paese per dipingerlo, bisogna averci lavorato con pena per arrivare a renderlo in modo sicuro; ma potremo mai essere soddisfatti di fronte alla Natura e soprattutto qui… Circondato da questa luce abbagliante, trovo la mia tavolozza ben modesta; l’Arte vorrebbe tonnellate d’oro e di diamanti. Infine, ho fatto ciò che ho potuto. Forse, una volta rientrato a casa, mi ricorderà un po’ ciò che ho visto”.