Viene accolta positivamente, ma senza particolari esplosioni di entusiasmo, la notizia di una piĂč che possibile riapertura anche delle discoteche.
La data del 1 luglio ricorre da diverse ore, soprattutto da ieri quando il sottosegretario alla Salute Andrea Costa si Ăš incontrato con i rappresentanti del comparto: al termine della riunione la fumata Ăš stata di colore grigio chiaro tendente al bianco.
Conditio sine qua non: il green pass, questa specie di documento personale che deve dimostrare lâavvenuta vaccinazione, o in alternativa la documentazione che dimostri lâavvenuta guarigione dal Covid, oppure un tampone negativo non piĂč vecchio di 36 ore.
âCi fa piacere che dopo tutto questo tempo lâattenzione si stia focalizzando su di noi alla ricerca di una soluzione per farci ritornare a lavorareâ, dicono i gestori delle discoteche che sottolineano anche quelli che inevitabilmente saranno i nodi da sciogliere prima di riaprire.
Il principale dei quali sarĂ proprio il âgreen passâ. Quanti saranno i clienti, giovani e meno giovani, che accetteranno di svelare la loro situazione riguardo al virus? E i dipendenti delle disco che non accetteranno di vaccinarsi, dovranno sottoporsi a tampone tre volte a settimana? PerchĂ© mantenere lâobbligo della mascherina â unâimposizione considerata inammissibile in un luogo di stretta socializzazione e dialogo ravvicinato â se tutti i clienti saranno o vaccinati o tamponati creando cosĂŹ una situazione âcovid-freeâ?
I nostri governanti ritengono comunque che sia sempre meglio riaprire le discoteche e tenerle sotto controllo anche con eventuali limitazioni di capienza e obbligo magari parziale di indossare la mascherina (soprattutto in coda: allâingresso, al banco o alla toilette) con tutte le possibili trasgressioni e infrazioni delle regole, piuttosto che lasciare spazio ai rave-party o alle feste falsamente private nelle ville, senza possibilitĂ di nessun controllo compreso lâordine pubblico.
E qui si apre una dolente nota, un capitolo ancora da finir di scrivere e che fa tanta rabbia ai gestori delle discoteche. Quando si arriverĂ a chiarire la differenza tra locali da ballo, sale da ballo, discoteche, ristoranti con serate danzanti, spiagge ballerine e pubblici esercizi dove si puĂČ ballare, allâaperto o al chiuso?
La strada Ăš aperta, il tema Ăš nellâagenda del Governo, la riapertura avverrĂ da luglio ma sono ancora troppi i nodi da sciogliere e con tutte queste incognite saranno poche le discoteche ad essere pronte giĂ dal primo e caldo weekend di luglio