Con questa nota apparsa in mattinata sulle proprie pagine sociale, il Partito Democratico imperiese analizza l’attuale situazione dei trasporti nel capoluogo e sulle autostrade ed attacca l’amministrazione.

“Ma quando inizia il futuro?!

Imperia è tappezzata ormai da anni da cartelli con la scritta, profetica, “il futuro inizia con un cantiere”.

Alcuni di questi, come il Cavour o la ciclabile, si avvicinano ai 10 anni di vita. Altri sono stati realizzati – come il “parco urbano” di Castelvecchio o la vicina viabilità in sponda sinistra dell’Impero – con criteri che definire “alternativi” è un complimento.

Ieri la coda, anche di 15 chilometri, sulla A10 – che ha portato all’esasperazione migliaia di automobilisti e alle proteste persino le associazioni di categoria – ci ha fatto pensare piuttosto che “il futuro inizierà quando i cantieri saranno finiti”.

Gli uomini del “fare” spesso si scontrano, lo abbiamo già detto, con il “far bene”.

Sopportare fino a 15 km di coda in occasione di un ponte tra i più frequentati – e per un cantiere figlio di ritardi inaccettabili – è semplicemente una vergogna. Oltre che un danno di immagine incalcolabile.

Come è incredibile la scelta di modificare il progetto della ciclabile inserendo una corsia per il pulmino a guida autonoma, decisione anche questa senza alcun contatto con la realtà e che pagheremo per anni.

Ci sono molti modi per realizzare o ammodernare le infrastrutture ma questa teoria della “ruspa ad ogni costo”, con continue varianti e modifiche giornaliere, non è affatto il migliore… e purtroppo lo sperimentiamo quotidianamente sulla nostra pelle.

Invece di vagheggiare (senza confronto con i territori, come dimostrano i recenti articoli di stampa) infrastrutture futuribili, occorre programmare gli investimenti con trasparenza (quella di cui non hanno goduto i comitati per l’Aurelia bis!), dialogo e attenzione agli effetti sul territorio, affidandosi a piani del traffico (mai predisposti!) e professionisti anziché alle proprie personalissime “intuizioni”.

Insomma, il futuro comincia programmando i lavori e facendolo in modo trasparente, non tagliando nastri elettorali”.