partito democratico

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa del gruppo consiliare PD Imperia.

“La questione del futuribile autoporto (o meglio di un’area per il parcheggio mezzi pesanti, che è tutt’altra cosa) è stata sollevata in aula e a margine dell’ultimo Consiglio comunale in seguito alla question time della consigliera Bozzano e alle dichiarazioni del consigliere Bracco.

Va subito detto che Imperia non ha bisogno di un autoporto – una struttura complessa adibita a trasporto intermodale che comprende servizi agli operatori e normalmente si trova presso grandi porti o località di frontiera – ma di un parcheggio per i trasportatori locali.
La questione è stata affrontata in commissione consiliare e sul punto si è espresso l’assessore Gaggero che ha ipotizzato l’utilizzo di un’area da circa due ettari in località Barcheto, zona di fronte a RT, ricavata grazie all’utilizzo delle terre da scavo della futura Aurelia bis.

Nel documento di programmazione del Comune non si fa cenno alla localizzazione dell'”autoporto” mentre nella risposta alla consigliera Bozzano l’assessore Fossati parla di individuare delle aree nel nuovo Puc, della volontà di costruire un autoporto per dare una risposta agli autotrasportatori, tuttavia ammette che ad oggi è difficile trovare una soluzione. Nulla di ufficiale, quindi, né sulla tipologia del progetto né sulla sua collocazione.

La scelta della collocazione di un’area per la sosta dei mezzi pesanti tuttavia non può trasformarsi in un chiacchiericcio da bar, ma va assolutamente definita. Sarà nostra priorità portare una proposta che possegga caratteristiche adeguate al numero dei mezzi da ricoverare, alle esigenze di sicurezza della popolazione e dei camionisti, alle connessioni con la viabilità ordinaria ed autostradale, alla compatibilità urbanistica, ambientale e paesaggistica.

Le nuove norme regionali hanno poi chiaramente definito per i Comuni come Imperia un nuovo strumento di programmazione urbanistica, il Piano delle Infrastrutture e dei Servizi, che prevede una più ampia visione territoriale e la coerenza con il Piano Territoriale Regionale, anch’esso più volte annunciato e mai approvato.

Lì vanno definite con chiarezza le aree destinate a servizi pubblici e le connessioni con la viabilità esistente e prevista. E va contemporaneamente definito il Piano della Mobilità Sostenibile, ennesima incompiuta della nostra città. Insomma, le scelte non possono essere, come sempre, funzionali a interessi e esigenze contingenti. Quella che infine è certa è la necessità che venga  superata la situazione inaccettabile e provvisoria che da 25 anni pone un vincolo improprio ai Piani, in un’area con ben altra vocazione, agricola turistica”.