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Nino Lamboglia è stato il pioniere, e forse la figura di maggiore importanza,  nell’ archeologia marittima. In Italia e nel mondo. Nato ad Imperia, alla Marina, nel 1912, morì in circostanze tragiche il 10 gennaio 1977 finendo in mare con l’auto mentre provava a prendere la rampa d’accesso di un traghetto nel porto di Genova.

Ogni anno, per la ricorrenza della scomparsa, il Centro Studi Liguri si raduna intorno al suo sepolcro nel cimitero di Porto Maurizio. Come ha sottolineato la presidente di sezione, Gabriella Stabile Re, dal 2007 la cerimonia viene onorata con un racconto, un ricordo o un aneddoto di chi lo ha conosciuto o ne raccoglie le eredità degli studi.
Nel tempo si sono avvicendati Maria Teresa Verda, alunna di Lamboglia, Daniela Gandolfi, Flavio Serafini, tra gli altri, e lo scorso anno il dottor Carlo Amoretti aveva portato la sua testimonianza. Oggi è toccato a Giovanni Puerari.

Una trentina di persone, era assente l’assessore alla cultura – soci dell’ Istituto Studi Liguri provenienti da tutta la Regione ma anche appassionati – si sono radunati attorno alla tomba dell’archeologo che ha ricevuto la benedizione religiosa da Don Davide Pollini.  

Nel video, ad inizio servizio, l’intervista a Gabriella Stabile Re e l’intervento di Giovanni Puerari.