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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Partito Democratico cittadino sulla situazione acqua a Imperia.

“Un’ estate al mare… sembra incredibile, ma esattamente quarant’anni fa quella canzone ci avvertiva che “sopra i ponti dell’autostrada c’è qualcuno fermo che ci saluta”,  mai parole furono più profetiche! Ma la dove  dice “fare il bagno al largo per vedere da lontano gli ombrelloni”, qui forse di profetico c’è stato poco, almeno nella nostra Imperia. Il bagno al largo permette di vedere, sì, ma più che gli ombrelloni, permette di vedere e percepire chiaramente gli sversamenti che vengono da troppo tempo emanati dall’ormai famigerato tubo rotto del depuratore al quale ci saremmo persino affezionati da quanto tempo ci tiene compagnia! Fuor di ironia, ci si chiede se l’estate imperiese sia solo operazione di facciata con palme che, come in un’oasi desertica, “emanano” direttamente dall’asfalto e inquietanti Sirene che ammoniscono l’incauto navigante-bagnante dei disagi cui andrà incontro. E, tra i disagi, primo tra tutti il servizio idrico che a intervalli regolari e sempre più ravvicinati regala geyser e docce rinfrescanti alla popolazione e agli avventori occasionali. Non vorremmo che i lavori di “stucco e pittura” che ormai imperversano in città fossero solo il tentativo di nascondere un’inerzia raggelante nelle pratiche di ben più ampio respiro quali il problema idrico, vero tallone d’Achille della nostra città, il problema ambientale legato al depuratore, che rischia di diventare un vecchio infante che non ha mai lavorato,  e tutti quegli aspetti che il comune cittadino spesso non vede, ma dei quali avverte gli esiti come quando, ad esempio, ma è solo un esempio,  si vede recapitare bollette errate e gonfiate a fronte di un servizio che non esitiamo a definire da terzo mondo.
Un bicchiere d’acqua limpida e un tuffo in un mare davvero pulito, salvaguardando la salute dei nostri cittadini e turisti, valgono forse ben più di qualche fontanella ridipinta, e rimesse in funzione dopo mesi di mancato funzionamento al Parco Urbano San Leonardo, peraltro una con un getto ad una pressione simile ad un idrante, e di uno scheletro metallico impalato, che tra l’altro ben nulla ha a che fare con le nostre tradizioni”.