Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa ricevuta dal gruppo consiliare PD della Provincia di Imperia.
“A 79 anni di distanza ci accingiamo a ricordare la Primavera dâItalia, la stagione della LibertĂ . Ma sarĂ un 25 Aprile diverso, attanagliato da conflitti e guerre che ci riportano ai giorni bui del passato, e da assalti alla nostra Costituzione, apertamente usata come strumento di lotta politica.
Venir meno al patto antifascista contenuto nella Carta costituzionale, obliterando, se non calpestando, i diritti fondamentali ivi espressi, sembra essere divenuto normalitĂ . Dallâarticolo uno, dalla formulazione limpida ed inequivocabile, violato nel suo cuore per i troppi morti sul lavoro (773 nellâanno 2023) e per la precarietĂ del lavoro che costringe tanti cittadini ad accettare condizioni non dignitose, allâarticolo 21 che tutela la libertĂ di espressione, principio cardine di ogni Democrazia, imbavagliata in maniera sempre piĂč spregiudicata dallâinsediarsi di questo Governo, oggi protagonista del vergognoso silenziamento dello scrittore Scurati, reo di aver celebrato lâantifascismo.
Per non parlare dellâarticolo 32, che sancisce il diritto alla salute, colonna portante di una Carta invidiata da molti, implacabile nella tutela di tutti, norma annientata nella sua essenza nella nostra CittĂ , nella nostra Provincia, nella nostra Regione, a discapito della comunitĂ ed in
favore dellâinsaziabilitĂ dei privati.
Ci chiediamo come si possa rimanere silenti di fronte alle tante, troppe assurditĂ che ogni giorno ci vengono propinate dal Governo centrale e dalla Amministrazioni periferiche. La questione morale Ăš dimenticata.
Troppi personaggi, piĂč propensi alla truffa che al vivere nel rispetto della legge, occupano ed hanno occupato la scena nel nostro paese, e tanti, riempendosi la bocca delle espressioni Resistenza e venticinque aprile, pensavano e pensano di dare un colpo di spugna ad ogni colpa lodando con una mano la Resistenza e con lâaltra stuzzicando gli estremismi piĂč nostalgici.
Dimenticare, far finta di niente, Ăš un reato morale. Resistere assumendo posizioni chiare e decise avverso certe modalitĂ di governo ormai attecchite da decenni Ăš doveroso; non possiamo osservare passivamente ammiccamenti del centro destra verso chi mal cela la propria propensione nostalgica, solo per cercare appoggi per governare o posizioni di sottogoverno.
Non bastano bandiere sventolanti, palchi e maxi-manifesti dallâinquietante e lugubre colore per essere âresistentiâ. Occorre senso civico, amore per la legalitĂ , determinazione nel contrastare, in ogni partito, in ogni organizzazione, in ogni amministrazione, chiunque non agisca nel rispetto dei valori fondanti della nostra Costituzione.
Combattere la mancanza di valori deve essere il nostro 25 aprile.
Non possiamo e non dobbiamo chiudere gli occhi di fronte allâimmoralitĂ di chi domina la scena, anche nel nostro Territorio. Per troppi anni in molti hanno dimenticato la situazione della nostra Provincia anteponendo il loro tornaconto al bene della collettivitĂ .
Eâ nostro dovere ridare speranza ai giovani, recuperargli il ricordo di un passato fondamentale. 25 aprile Ăš sinonimo di LibertĂ , giustizia, democrazia, in una parola, antifascismo!
E alla base di queste parole, troppo spesso ripetute senza riconoscergli la giusta fondamentalitĂ , câĂš la nostra Carta Costituzionale, fondamenta della Repubblica Italiana, ricordando, come sottolineava con forza Sandro Pertini, che âDietro ogni articolo della Costituzione stanno centinaia di giovani morti nella Resistenzaâ.
Inutile pertanto dichiararsi antifascisti per poi, con alleanze di convenienza, andare a braccetto con i âfratelliniâ discendenti di Mussolini. Chi va con lo zoppo, o mal cela la sua zoppia, o impara presto a zoppicare, apprendendendo velocemente lâarte dellâimbavagliare e del sopruso.
E noi non possiamo accettare che un figlio di questa Terra sia firmatario di una proposta legislativa che imbavaglia la Stampa, prevedendo la galera per i giornalisti non compiacenti, in spregio non solo allâarticolo 21, ma ai principi fondamentali di libertĂ e democrazia!
Come potremo giustificare alle future generazioni la mancata strenua opposizione al folle tentativo di limitare la libertĂ di stampa, pilastro di ogni democrazia degna di questo nome?
Ricordiamoci che Resistenza significa rifiuto di conformarsi a, o di accettare, qualcosa e il concetto di resistenza, oggi piĂč che mai, Ăš strettamente legato a quello di pace come assenza di dominio.
Una zona veramente libera â scriveva Giancarlo Pajetta â esiste dove, in stretta collaborazione con i partigiani, le popolazioni si governano in modo che ognuno abbia la sua parte di responsabilitĂ , che ognuno possa intervenire ed esprimere la propria opinione e realizzare il proprio controllo sulle misure da prendersi. Bisogna che dove sono passati i partigiani resti una traccia di insegnamento politico indistruttibile; i villaggi partigiani, le zone libere, devono essere i modelli dello Stato italiano democratico, i loro uomini, le loro donne, i loro giovani devono sapere testimoniare a ognuno che Ăš possibile vivere liberiâ.