imperia al centro

Il Gruppo consiliare “Imperia al Centro” è intervenuto con una nota stampa sulla futura pista ciclabile del capoluogo.

“Come IaC tenere accesa l’attenzione sulla futura pista ciclabile di Imperia, è una priorità e lo è soprattutto discutere e informare i cittadini su come verrà realizzata.

Ad oggi, però, siamo ancora in attesa di risposte dato che, a conclusione della Conferenza dei servizi in cui si sarebbe dovuta approvare la variante progettuale definitiva, la Regione ha espresso un “parere positivo con prescrizioni”.

Ricordiamo che, secondo i tecnici della Regione, la variante “presenta aspetti di natura tecnica e dimensionale che potrebbero compromettere la positiva valutazione del ministero delle Infrastrutture dell’intera ciclovia e la concessione del contributo per la realizzazione dei lavori nei vicini Comuni di Diano Marina, San Bartolomeo al Mare, Cervo e Andora”.

Inoltre, sempre secondo i tecnici, il parcheggio inserito nella zona dell’Incompiuta “interrompe la continuità della ciclovia turistica nazionale Tirrenica, pregiudicando la complessiva fattibilità dell’intero tracciato da Ventimiglia a Roma”.

Secondo quanto dichiarato dal Sindaco in quell’occasione, però, le prescrizioni della Regione Liguria, per confermare il parere positivo alla variante, sarebbero solamente piccoli dettagli di progetto.

Ci pare importante, quindi, evidenziare questi dettagli, a nostro avviso tutto tranne che ‘piccoli’; ecco i punti più critici:

1. Inserimento di una corsia preferenziale bus elettrici nel tratto ex Stazione Porto – Borgo San Moro; ciò comporta problemi di larghezza della ciclovia tanto da rendere necessario inserire un semaforo per circolazione alternata bus – biciclette su un tratto di circa 150 metri. (Come è possibile vedere nelle due successive immagini).

Come IaC riteniamo questa una scelta assurda, che sacrifica la continuità della ciclabile per inserire una corsia preferenziale in uno delle poche strade cittadine a scorrimento veloce e poco trafficate come la ‘strada mare’ A.Vespucci.

Inoltre il tratto che percorrono oggi i mezzi pubblici, senza corsia preferenziale, dalla ex Stazione di Porto Maurizio a Borgo San Moro, è di circa 1,7 km con un tempo di percorrenza di circa 3/4 minuti che, se trafficata, salirebbero a 4/6 minuti (fonte: Google Maps).

La navetta in sede propria non avrebbe problemi di traffico, ma siamo sicuri che il risparmio di un paio minuti su 1,7 km fra la ex stazione di Porto e Borgo San Moro, giustifichi il sacrificio che imponiamo restringendo la ciclabile? 

Per incentivare il TPL è necessario ridurre i posteggi in centro a favore di aree di parcheggio periferiche con navette per il centro. Fin quando avremo il centro ingombro di parcheggi, una navetta sulla ciclabile non sarà in grado di risolvere il problema traffico, soprattutto se nel frattempo si disegnano parcheggi dal Parasio fino alla Galeazza, come previsto dalla variante.

2. Infatti, il secondo elemento critico è che, dalla Rabina alla Galeazza, la ciclovia non sarebbe più in sede propria, separata dalle auto, ma le biciclette si troverebbero a pedalare in un grande posteggio, in mezzo alle auto che vanno, vengono e fanno manovra.

L’amministrazione, scegliendo di inserire dei parcheggi in verticale, ha relegato in circa 6 metri le auto che vanno e vengono in due direzioni, quelle impegnate nelle manovre e, infine, le biciclette.

Basta pensare che la ciclabile dovrebbe avere una larghezza, in sede propria, di 4,5 metri per capire che di fatto, in quel punto, la ciclabile non esiste più.

Inoltre, per recuperare lo spazio per i posteggi, si è prevista una passerella pedonale a sbalzo sul muro di sostegno della strada; intervento che ci preoccupa molto per l’aggravio di peso che si va a creare su un muro molto datato, su cui non sono previste opere di consolidamento.

Si vedano le tavole con la situazione in zona Pizzeria La Scialuppa e presso la scaletta prima della Galeazza (I progettisti chiamano “incompiuta” anche il tratto prima della Galeazza. Si vede che sono “foresti”…).

3. Il terzo punto critico è che, nella smania di recuperare parcheggi a tutti i costi, l’Amministrazione intende aprire alle auto circa 500 metri dell’Incompiuta, dopo la Galeazza.

Anche in quel tratto, s’imporrebbe la condivisione del sedime fra auto e biciclette, e i pedoni sarebbero confinati in un marciapiede soltanto di 1 metro di larghezza.

Noi riteniamo che questo intervento sia pesantemente penalizzante anche dal punto di vista paesaggistico: un tratto di costa bellissimo e da sempre incontaminato, invece di essere valorizzato dall’arrivo della ciclabile costiera, diventerebbe un parcheggio gigantesco, con enormi difficoltà di transito per le biciclette e soltanto un metro di marciapiede per il transito pedonale.

Viste queste criticità, chiediamo all’Amministrazione di rivedere completamente l’impostazione progettuale: non si tratta di spostare un cordolo di 30 centimetri ma di spostare la mente avanti di 30 anni.

Le scelte fatte per la futura pista ciclabile di Imperia avranno grande impatto sul futuro della città e dei suoi cittadini.

È indispensabile operare ispirandosi alle capitali europee, dove da anni la riduzione del traffico è un obiettivo prioritario per le amministrazioni, che disincentivano l’uso del mezzo privato.

Per chi non se ne fosse ancora accorto, siamo nel 2021, è ora di finirla con la dittatura delle automobili”.