guido abbo

Imperia al Centro risponde alle affermazioni dei Capigruppo di Maggiornanza:

“Spiace constatare che lo spirito costruttivo di Imperia al Centro, che ha più volte votato a favore a pratiche dell’Amministrazione quando le ha ritenute di interesse della città, venga vanificato dallo scomposto e inconferente attacco dei capigruppo di maggioranza. Per memoria storica, ricordiamo che IaC nasce nel 2018 e non rappresenta l’amministrazione precedente, e che comunque il capogruppo IaC Guido Abbo non si era mai occupato di rifiuti e ambiente nella precedente amministrazione, che nella sua veste di assessore al bilancio ha presentato al Consiglio Comunale il suo ultimo bilancio nel 2015 e che invece, nella sua veste di assessore ai lavori pubblici, ha lasciato in eredità all’attuale amministrazione 24 milioni di contributi vari da spendere per la pista ciclabile, il rifacimento del teatro Cavour, la copertura e riqualificazione energetica della piscina comunale e molto altro.

Facciamo notare ai capigruppo di maggioranza, novelli Don Quijote alla difesa del loro Sindaco, che sono (appunto!) in maggioranza, e che la campagna elettorale è finita… li esortiamo quindi ad accettare, e anche di buon grado, consigli da chicchessia e non soltanto da IaC; suggeriamo loro inoltre di spendere le loro energie, piuttosto che per una difesa d’ufficio del Sindaco, per girare fra i quartieri a illustrare ai cittadini il progetto PaP, cercando di colmare i ritardi nell’attuazione del progetto.

Con la conferma, purtroppo, di aver toccato un nervo scoperto, rileviamo che i consiglieri non hanno minimamente accennato a fornire risposta alcuna agli interrogativi sostanziali posti da IaC sul passaggio al PaP, ma comprendiamo che probabilmente non hanno, neanche loro, alcuna informazione in merito; aspettiamo quindi di scoprire insieme a loro il porta a porta quando… ci sbatteremo dentro!

E’ vero che la vecchia amministrazione non è stata in grado di completare il percorso del PaP, ma non si capisce perché il Sindaco non abbia voluto portare avanti il progetto PaP con società interamente pubblica, ormai completo e condiviso da tutte le forze politiche: avrebbe dovuto soltanto individuare il soggetto (pubblico) con cui attuare il progetto, e sarebbe partito senza le potenziali illegittimità dell’ordinanza e le lungaggini di una gara europea. Un appalto a una società pubblica sarebbe stato attuabile in tempi brevi, in totale trasparenza e con il vantaggio di una forte flessibilità nella determinazione delle modalità operative; la scelta di affidarsi ai privati, soprattutto in un settore critico come questo, non si capisce proprio che vantaggi possa portare.

E invece si è deciso di fare una gara (da 7/8 milioni l’anno) per individuare un gestore privato e siamo già, anche in questo caso, in pesante ritardo: dal cronoprogramma allegato al bando risulta che al giorno 120 (14 dicembre 2018) era prevista l’approvazione in Consiglio del progetto, mentre al giorno 150 (13 gennaio 2019) era prevista la redazione del bando, dell’avviso e dei documenti di gara. Scaduti tali termini inutilmente, ci chiediamo quale sia il nuovo cronoprogramma che l’Amministrazione intende attuare, per rispettare il termine del 1 ottobre, ma consigliamo ai capigruppo di consultarsi con qualcuno, questa volta, prima di rispondere: se gli uffici saranno in grado davvero di far partire il nuovo gestore nei tempi previsti, nonostante l’irrazionalità delle scelte politiche compiute, Imperia al Centro sarà ben contenta di riconoscere all’Amministrazione il buon lavoro svolto; in caso contrario, inizino a prendere atto che sono al governo della città e che ciò comporta delle responsabilità, e che devono smetterla di prendersela con chi c’era prima di loro.”