video
play-rounded-outline
03:38

Piccoli, tondeggianti, dal gusto delicato. I fagioli di Pigna, presidio Slow Food insieme a quelli di Conio e Badalucco, sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

Coltivati nei classici terrazzamenti liguri, più precisamente nei Comuni di Pigna (compresa la frazione di Buggio) e Castelvittorio, i fagioli presentano una polpa molto tenera e una buccia sottilissima, caratteristica che li rende unici e apprezzati anche da numerosi chef stellati.

“Il numero di produttori negli anni si è ridotto, oggi siamo circa una decina – spiega Marco Bolognesi, titolare di un’azienda agricola – speriamo ci siano nuovi giovani pronti a portare avanti una tradizione e un prodotto di alta qualità che viene richiesto un po’ in tutto il mondo”.

Ottimo come antipasto, semplicemente condito, o per arricchire primi e secondi piatti di pesce e carne, il fagiolo bianco di Pigna si presta a numerose preparazioni.

“Il fagiolo viene seminato a giugno e la raccolta inizia a settembre – prosegue Bolognesi – si inizia prima a raccogliere il prodotto fresco, per poi seguire con quello secco. Questo fagiolo è una varietà rampicante e la raccolta del secco deve essere fatta direttamente sulla pianta, quindi si va avanti fino a novembre”.

Come riconoscere il vero fagiolo di Pigna? “La cosa più sicura è acquistare i sacchetti di cotone marchiati con ‘fagiolo bianco di Pigna’: questo sacchetto viene affiancato da un collarino con tutte le indicazioni sulle caratteristiche e il produttore”.