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Un altro sviluppo nell’indagine relativa alla compagine criminale di origine albanese individuata nel 2018 come responsabile di spaccio di sostanze stupefacenti – prevalentemente cocaina – nella zona tra Bordighera e Vallecrosia.

Infatti, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Bordighera hanno proseguito l’attività investendo la sfera patrimoniale dei soggetti coinvolti: nei giorni scorsi, l’Autorità Giudiziaria imperiese ha concordato con le risultanze investigative svolte dai militari dell’Arma che, a seguito di accertamenti di settore, sono riusciti a dimostrare che due fratelli albanesi – appartenenti al citato sodalizio – avevano acquistato beni mobili ed immobili con proventi derivanti dalla vendita di stupefacente.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Imperia ha conseguentemente disposto ai carabinieri della Città delle palme di procedere al sequestro preventivo, funzionale alla confisca obbligatoria, di un SUV tedesco di grossa cilindrata e tre terreni del valore complessivo di circa 60.000 euro, impendendo – di fatto – l’inquinamento del libero mercato con l’acquisto di beni derivanti dal conferimento di guadagni illeciti. Il tutto si aggiunge all’ablazione delle attività commerciali, come noto già sottoposte a vincolo in passato.

Il contrasto al traffico di sostanze stupefacenti non può dunque esaurirsi con l’arresto degli spacciatori ed il sequestro della droga ma, al pari di altri delitti, dev’essere contrastato anche sul piano patrimoniale.

I Carabinieri di Bordighera hanno dimostrato che per affrontare questo tipo di reati è anche necessario rivolgere l’attenzione investigativa su quanto acquistato con i proventi derivanti dalle attività illecite.