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Passeggiando per il bel borgo di Cosio d’Arroscia bastano pochi passi per imbattersi in angoli che sembrano parlare di un altro tempo.

“Nata l’anno scorso per caso svuotando un fienile – ci racconta Mariella Rolando – dove ciò che ho trovato apparteneva ad un personaggio noto del paese, tra un bastu, gli scarponi, i cichetìn, tutti oggetti che parlavano della sua vita. Non potevamo assolutamente buttarle e così le ho esposte davanti casa; poi è uscito il tavolo e altre cose e da lì, unendole, è nato un altro punto”.

Da qui l’idea di un Museo Diffuso per le vie del paese che rievoca personaggi, mestieri e ambienti di un tempo passato, che ad oggi ha raggiunto la quarantina di ambientazioni. C’è tutto, dalla scuola al barbiere, dal fornaio al mercante di tessuti fino a giungere alla banda paesana i cui strumenti e divise hanno trovato spazio: “Con l’aiuto di tutti siamo riusciti a ridare vita a questi angoli vuoti e a tutti questi oggetti che raccontano la nostra Cosio”.

“Tutto questo non vuole essere una cosa nostalgia – ci tiene a specificare Caterina Morchio – ma serve tener vive le tradizioni. Non siamo nostalgici anzi, pensiamo al futuro!”