Negli anni ’50 e ’70 la Alpine Renault è entrata nella storia dell’automobilismo sportivo per aver segnato un magico momento di creatività ingegneristica e di compatta finezza stilistica. In memoria di quei tempi, la nuova Alpine A110 è stata curata nei minimi dettagli dai tecnici Renault con l’obiettivo di rendere onore alla sua antenata.

Come l’originale, la nuova Alpine 110, è estremamente compatta e leggera: essendo costruita interamente in alluminio raggiunge il peso di soli 1103 kg. 418 cm di lunghezza, 180 di larghezza e 125 di altezza, ha un coefficiente di penetrazione è di 0,32.

Chiaramente ispirati alla A10, il frontale, con i suoi doppi fari, e il profilo laterale, hanno linee filanti e morbide nonostante la quasi totale assenza di appendici aerodinamiche. L’aerodinamicità si vede esclusivamente nel leggero spoiler posteriore.

Tanta cura è stata posta nelle linee esterne, altrettanta per quanto riguarda gli interni. La Alpine A110 Première Edition vanta un design accurato, quasi maniacale, che è stato rigorosamente eseguito con materiali e componenti di altissima qualità. Ne sono un esempio lampante i sedili forniti dalla italiana Sabelt, eccellenti per accoglienza e supporto laterale.

Il guscio che racchiude i sedili è integrato e non lascia possibilità di regolare l’inclinazione dello schienale che è comunque ideale per una guida leggermente sdraiata ottenendo il massimo nella guida sportiva.

Guida sportiva che è anche aiutata dal volante caratterizzato da un diametro ridotto per una presa migliore e in grado di sperimentare la risposta dell’avantreno nel migliore dei modi. Sulla razza di destra si trova un pulsante rosso che permette di cambiare l’assetto dell’auto e la taratura del motore.

Le modalità sono tre: “Normal”, “Sport” e “Track”. un pulsante rosso consente di selezionare le tre modalità di taratura di motore e assetto: Normal, Sport eTrack. I 252 CV di potenza massima sono erogati (a 6000 giri) da un quattro cilindri 1.8 turbo-iniezione diretta; la coppia massima, di 320 Nm, è disponibile già a 2000 giri. L’intervallo di 4000 giri fra il picco di coppia e quello di potenza è garanzia di grande elasticità e fluidità di risposta dai 2000-2500 giri. Il motore è associato ad un cambio a 7 rapporti, automatico-sequenziale a doppia frizione, con palette di selezione sotto il volante. Il motore, disposto trasversalmente, è centrale posteriore, giusto davanti all’assale dietro, in modo da ottenere una distribuzione percentuale dei pesi di 44/56 fra avantreno e retrotreno.

La prova su strada, su fondo imperfetto e bagnato, dei tornanti sopra Sanremo ha evidenziato non pochi limiti di comfort per via delle sospensioni molto rigide. Niente però di cui stupirsi per una vettura sportiva di questo tipo. Fastidiosa anche la scarsa visibilità posteriore soprattutto nei tratti urbani.

Solo pareri positivi, invece, per quanto riguarda il motore che garantisce una risposta fluida in tutte e tre le modalità di guida.

Ma è in autostrada che l’Alpine A110 da il suo meglio. Nel tratto tra Bordighera e Nizza, abbiamo sperimentato un grande piacere di guida. Un’auto veloce, agile e grintosa. L’elettronica si limita all’ABS e al controllo della trazione. Ottima la trazione e la tenuta. Nulli i ritardi di risposta allo sterzo.

Insomma, stiamo parlando di un’auto che come la sua antenata non ha nulla di pratico, ma è un’eccellenza per la guida sportiva e per i clienti che amano sentirsi padroni della strada.

Passiamo ora ai prezzi. L’Alpine A110 è venduta in due versioni: a chi ama le auto sportive tout court è stata dedicata il modello Pure (53 mila euro). Per chi invece vuole godere di maggiori comfort e accessori, la scelta ricade sulla Légende (63 mila euro).

C’è una brutta notizia, però. Tutta la produzione della nuova Alpine è stata venduta ancor prima di arrivare nei concessionari dagli appassionati che l’anno prenotata online.