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2,23. 2,20. 0,97. 3,28. Sono nell’ordine i prezzi di: diesel, benzina, gpl e metano di questa mattina alla stazione Eni di via Nazionale a Imperia.

Un continuo aumento dovuto alla crisi internazionale figlia del conflitto russo ucraino. Da inizio marzo a oggi un più 40 centesimi litro, circa, sui carburanti con l’autentico boom del metano schizzato oltre i 3 euro rispetto all’1,20 di poco tempo fa.

Abbiamo cercato di comprendere meglio la situazione con il titolare dell’esercizio sopradetto, uno dei pochi in provincia con gpl e metano, Stefano Durante.

“Non c’è dato sapere quanto il costo dei carburanti salirà ulteriormente, ma probabilmente lo farà ancora fino a quando le tensioni internazionali non si esauriranno – spiega. Il problema sarà poi quanto ci metterà a scendere una volta, si spera ovviamente, terminato il conflitto in corso”.

Sugli incrementi degli ultimi giorni aggiunge: “Dall’inizio di marzo a oggi siamo sull’ordine dei 40 centesimi al litro per benzina e gasolio, cifra esorbitante. Il metano è invece destinato a salire ancora perché se, come sembra, decideranno di chiudere le forniture con la Russia il prezzo impennerà nuovamente”.

Incertezza anche sulla risposta della clientela: “Per il momento non ne stiamo perdendo – dice Durante – perché tutti hanno bisogno dei carburanti per muoversi nella vita quotidiana. È logico che se dovessimo continuare di questo passo ci sarà un’ovvia riduzione. L’umore non è buono neanche perché ci porta i prodotti perché aumentando i costi si riducono le finanze di tutti”.

Conclusione dedicata alla paventata ipotesi di una salita di prezzo fino a 4 euro: “Al momento sembrerebbe un’esagerazione – evidenzia – anche perché rappresenterebbe una rovina per tutti”.